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Psicologia dell'odio: perché esiste, come affrontarlo
L’odio è un sentimento che proietta all’esterno dei contenuti inconsci e “inconfessabili” sui quali va gettata luce per superarli.

L’odio è un sentimento di forte avversione per qualcuno o qualcosa. Chi odia vorrebbe che il destinatario del suo sentimento venisse distrutto, cancellato. Secondo gli esperti è un sentimento puramente umano: gli animali non odiano, e per fortuna, altrimenti i destinatari di questa avversione probabilmente saremmo noi…

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L’odio è un sentimento che nasce dalla rabbia, a sua volta spesso figlia della paura, dell’insicurezza o dell’ignoranza. Psicologia e sociologia si sono dedicate a scoprire il meccanismo e le fonti dell’odio, che ai nostri giorni si propaga come un virus anche grazie ai mezzi di comunicazione: un esempio è l’odio che si mostra sui social, sempre più frequente.

L’odio è un sentimento elementare: con esso si accusa l’altro di essere la causa di ogni problema che si affronta nella vita quotidiana. Gli esseri umani hanno, talvolta, bisogno di individuare un nemico: lo sanno bene i dittatori, che basano il loro potere sull’individuazione di un avversario da schiacciare con la forza. Proprio il funzionamento delle dittature ci insegna che l’odio può essere insegnato e che è facile, dal punto di vista psicologico, apprenderlo e applicarlo.

Secondo la psicologia, gli esseri umani tendono a proiettare all’esterno i loro aspetti peggiori, quelli che li tormentano e trovano difficile affrontare: si tratta di ciò che Jung ha definito come “l’Ombra”, un insieme di rabbie, angosce e sentimenti inconfessabili che non si riesce a portare alla coscienza perché violerebbero l’etica e la morale vigenti. Insomma, sputare odio su una persona può essere un modo comodo per non guardare all’interno di se stessi.

Comprendere che l’odio è solo una proiezione all’esterno di qualcosa che abita dentro può essere un primo passo per superarlo, ma non basta: è necessario immergersi profondamente all’interno di se stessi per trovare la causa di questo sentimento, la ferita originaria che si è cercato di colmare odiando.

Liberarsi dell'odio è un percorso che richiede tempo e impegno, ma è possibile. Accettare le proprie emozioni, comprendere il loro significato e lavorare per trasformarle in sentimenti più costruttivi porta a una vita più serena e appagante. Per farlo bisogna però riconoscere che l’odio è un sentimento che riguarda tutti noi, un portato della nostra evoluzione, e nasce da ragioni che vanno accettate con comprensione. È inutile seppellire l’odio sotto il tappeto e fare finta che non esista, è invece bene affrontarlo perché questo sentimento è “negativo” in quanto avvelena la società ma soprattutto intossica la nostra mente.

Dobbiamo, insomma, gettare luce sull’”Ombra”, come la chiamava Jung, e vedere che cosa troviamo al suo interno. Questo viaggio porterà sicuramente del turbamento ma favorirà allo stesso tempo la crescita personale.



 Commenti (2)
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  1. bb1319, Roma (Lazio)
    L'odio appartiene Solo ai Malvagi e Perversi.
  2. dialogo_coraggio, Forlì (Emilia Romagna)
    Bellissimo Grazie!!


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