Alcune persone affermano di non sognare: questo in realtà non è vero, dato che tutti sogniamo ogni notte. Potremmo parlare piuttosto di sognatori “smemorati”. Ma perché alcune persone ricordano bene i loro sogni e altre no?
Alcune persone affermano, con un velo di tristezza, di non sognare. Come abbiamo evidenziato poco sopra, in realtà ogni persona sulla Terra, di tutte le nazioni e di tutte le età, sogna di notte. È però evidente che non tutti riescono a ricordare le immagini viste in sogno: per qualcuno la notte trascorsa è un grande buco nero, mentre per qualcun altro i sogni fatti restano vividi anche diverso tempo dopo il risveglio. Perché accade ciò?
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Un gruppo di ricercatori di Lione, in Francia, ha cercato di vederci chiaro. Dopo un lungo studio, ecco la conclusione: tutto dipende dal cervello e, in particolare, dalla corteccia prefrontale. Questa è, secondo la scienza, l’area più ricettiva di tutte agli stimoli esterni. Alcune persone hanno una corteccia prefrontale particolarmente attiva, così tanto da portarle a rispondere agli stimoli anche durante il sonno: durante la notte questi soggetti sperimenterebbero una temporanea riemersione dal sonno, uno stato di semiveglia che renderebbe loro possibile memorizzare le immagini oniriche.
Ma non è tutto così semplice. È esperienza comune che alcuni sogni si ricordino mentre altri no: non è tutta genetica. Il fatto è che per ricordare un sogno il cervello deve “svegliarsi” mentre è in fase REM. Se la riemersione alla coscienza avviene in fase non-REM ricordare il sogno sarà impossibile. Quindi, anche se alcune persone sono più predisposte di altre alla memorizzazione dei sogni, tutti possiamo avere la fortuna di “catturarne” qualcuno, per caso.
I sogni hanno un ruolo importante per la salute psicofisica e non è esagerato dire che sono fondamentali per vivere. Infatti le immagini che vediamo mentre dormiamo rappresentano una sorta di aggiornamento del database del cervello: gli permettono di mantenersi sano e di maturare. La prima fase del sogno (non-REM) serve a immagazzinare nuovi ricordi, mentre la fase REM, contraddistinta da movimenti oculari rapidi e da un sonno più profondo, è quella che regala le immagini più vivide e che aiuta a confrontare le nuove esperienze del giorno trascorso con quelle vecchie presenti nella memoria.
Anche gli animali sognano: chi ha cani o gatti può testimoniare di aver visto, di tanto intanto, i propri amici a quattro zampe ringhiare, muovere le zampe o la coda mentre sono attraversati da un sogno. Questo dato è confermato sia per i mammiferi, sia per gli uccelli e (sembra) persino per i rettili: un’ulteriore conferma che il sogno è un elemento essenziale per la vita. Ciò ci rende ancora più vicini i nostri “cugini” animali.