Il disfattista è un eterno pessimista che censura ogni iniziativa del partner fino a intaccare la sua autostima. Per evitare di essere trascinati nel suo gorgo di negatività è necessario essere consci dei meccanismi che lo muovono, oltre che del proprio inalienabile valore personale.
Le persone disfattiste possono essere dannose per sé, ma anche per gli altri. Spengono continuamente l’entusiasmo con cui chi sta loro vicino guarda al domani e sono soliti demolire ogni iniziativa con i loro giudizi pessimisti e taglienti.
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Dietro a questo comportamento si riscontrano spesso sentimenti di tipo rabbioso, come il rancore e l’invidia. Le persone disfattiste sanno ferire in modo subdolo, quasi passivo aggressivo, riempiendo chi li circonda di una negatività della quale a volte è difficile riconoscere l’origine.
Stare accanto a una persona disfattista è piuttosto complicato, tanto quanto lo è inquadrare quale sia il suo vero problema: dall’esterno queste persone vengono a volte viste come pigre, svogliate o depresse. È probabile che lo siano, ma riescono a trasferire i loro sentimenti negativi anche sulla persona amata, come se non sapessero fare altro e non si rendessero conto che invece dovrebbero chiedere aiuto.
Il sentimento più comune che si prova stando con un disfattista è il disorientamento. Questo con l’andare avanti della relazione lascia spesso il passo a un senso di inadeguatezza diffuso. Coinvolti dalle parole disincentivanti del partner è facile chiedersi quale sia il proprio vero valore e rispondersi che questo è molto basso. Gli occhi del partner sono sempre una sorta di specchio in cui ci si guarda: se lo specchio è distorto o incrinato, anche la visione di sé vacilla.
Proprio perché le persone disfattiste non riescono a guardarsi dentro e a rendersi conto della loro rabbia dannosa, è molto difficile intervenire su di loro. Certo, parlare apertamente, spingendo il partner ad aprirsi ed eventualmente a chiedere aiuto se non ce la fa è sempre una buona idea. In questo caso però potrebbe non bastare, ecco perché per migliorare la relazione con una persona del genere la cosa migliore è ripartire da sé.
La specialità del partner disfattista è intaccare l’autostima del suo compagno o compagna. Questo, per resistere, deve essere molto cosciente di sé, dei suoi pregi, e dare la giusta dignità ai propri sogni. Secondo il vecchio detto che “chi non prova ha già perso” è del tutto irragionevole mettere da parte le proprie ambizioni, e sicuramente l’atteggiamento negativo di un partner non è una buona ragione per farlo.
Il partner disfattista dovrebbe essere lasciato o può avere delle opportunità? Anche se siamo dell’idea che tentare non faccia mai male, se la chiusura mentale in cui vive il disfattista non si intacca è chiaro che la relazione prima o poi andrà morendo.
Il pessimismo, come tante altre manifestazioni, è in fondo una richiesta d’aiuto che le persone lanciano inconsapevolmente. Si può aiutare il disfattista a rendersi conto di quali siano i suoi veri bisogni, insegnandogli a esprimersi chiaramente con pazienza e con amore. Purtroppo però alcune persone sono così trincerate in se stesse che l’unica alternativa è prendere un’altra strada.