Ci sono storie che probabilmente iniziano già sotto auspici non proprio idilliaci. Lui e lei sono troppo uguali o troppo diversi, litigano facilmente o non sono ancora pronti ad una relazione duratura. Magari il rapporto è iniziato con i fuochi d'artificio, ma poi si è trasformato in un inferno. Come capire se è destinato a non durare a lungo?
Comprendere se una storia è al capolinea non è difficile. Il primo segnale inequivocabile è che una o entrambe le parti iniziano a guardare con indifferenza l'altra persona. Ciò che prima poteva far indispettire o arrabbiare del modo di fare del partner ora è un fastidioso ma lontano rumore di fondo, un qualcosa che forse ancora ci fa discutere, ma che sembra avere sempre meno importanza.
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La vita in comune è diventato un cliché, con azioni ripetitive e fatte per abitudine. Persino gli appuntamenti solo nostri, come la serata cinema o le escursioni in mezzo alla natura, che ci vedevano complici grazie a passioni in comune, ora sono solo doveri più che occasioni piacevoli per condividere qualcosa.
Se i problemi di coppia sono profondi, tutto ciò che sembra appartenerci è il presente. Di quello che si poteva avere (matrimonio, figli, viaggi) ovviamente non si fa menzione. A parlare del futuro prima o poi sarà il più coraggioso della coppia per affrontare una realtà dolorosa, ossia che il rapporto è finito.
Trascinare fino all'infinito qualcosa che ormai ruota intorno alla routine, senza che dietro vi sia quell'amore che prometteva all'inizio, non fa bene a nessuno dei due. Cerchiamo allora di capire se davvero ci troviamo di fronte a una relazione finita e, nel caso, come comportarsi.
Il tuo partner ti dà sempre la colpa. La tua relazione volge al termine se il tuo compagno o la tua compagna non cerca di analizzare insieme a te i conflitti, e ti accusa di ogni problema nella vostra relazione. È difficile invece che la colpa sia solo di uno dei due: c'è bisogno di comprensione ma, prima ancora, serve la volontà di comprendersi. Incolpare l'altro a prescindere è segno che questa volontà manca.
La situazione non sembra migliorare. Il fatto che una relazione sia un continuo di litigate e discussioni non è normale. Tutti hanno dei momenti di crisi ma quando si passa dai normali bisticci a uno stato di continuo nervosismo, forse è il segno che sarebbe meglio troncare.
Cominci a guardarti intorno più del dovuto. Se il tuo/la tua partner non sembra "quello giusto', potrebbe esserci qualcosa sotto. È inutile fingere che la relazione sia perfetta, quando invece magari semplicemente dura da tanto tempo. Bisogna fare attenzione a non confondere l'amore con l'abitudine, in fondo in fondo il cuore sa la differenza e si rende conto della trappola.
Attenzione anche alle parole. Già, perché i segni di un'imminente rottura con il proprio partner sarebbero visibili non solo dal nostro umore, ma anche dal linguaggio che utilizziamo mesi prima: è quanto sostiene uno studio condotto dai ricercatori dell'Università del Texas ad Austin (USA). Senza rendercene conto, cambiamo il modo in cui utilizziamo parole funzionali come preposizioni, articoli o pronomi, che diventano specchio del nostro stato psicologico ed emotivo.
Immaginare il futuro assieme è una delle componenti indispensabili in un rapporto di coppia duraturo. Se guardando avanti non riusciamo a immaginarci accanto al nostro partner, se pensiamo che staremmo meglio con una persona diversa, allora è altamente probabile che sia ora di chiudere una relazione che chiaramente non fa più per noi.
Differenze inconciliabili. Una coppia lamenta differenze inconciliabili quando uno dei due partner scopre che lo spazio comune, un tempo condiviso, è diventato talmente circoscritto da essere destinato unicamente a tali diversità. Si potrebbe scoprire ad esempio che, oltre alle occupazioni, sono differenti le abitudini, gli amici, i valori, il tipo di educazione e che essenzialmente l’unica cosa che si ha in comune è la consapevolezza di quanto il partner sia diverso.
Il più comune settore dove hanno modo di manifestarsi questo tipo di differenze è sicuramente il tempo che ciascun partner è disposto a destinare alla vita intima nel rapporto. Poiché in una relazione cerchiamo di soddisfare le nostre esigenze individuali, spesso c’è una notevole discrepanza nella qualità e nella quantità di coinvolgimento che ogni partner è disposto a fornire.
Se è lecito e doveroso da parte di entrambi scendere a compromessi, nel momento in cui questi non dovessero bastare a consentire il tranquillo evolvere della relazione, è probabile che essa non sopravviva.
La distanza emotiva. Di colpo lo sentite distante, come se non ci fosse più. Vi accorgete che la persona cui siete legati non è più presente quando, invece, cercate un contatto con l’altro ma quello che avvertite è soltanto la sua assenza. Fate sesso senza che questo riesca più a unirvi né susciti in voi reazioni negative, poiché la distanza che vi separa è tale da rendere impossibile che qualcosa vi ferisca. In un certo senso è come se inibissimo le nostre emozioni e le nostre risorse per usarle altrove; per un motivo o per un altro, inconsciamente decidiamo di limitare ogni contatto con il partner.
Una profonda distanza emotiva indica spesso che non si può tornare indietro nella relazione, che a livello inconscio entrambi i partner si sono già creati una realtà alternativa basata sui propri valori e che hanno smesso di consultarsi sulla creazione di una realtà comune che soddisfi invece le esigenze di entrambi.
Un altro modo per capire che la propria relazione sta finendo è svegliarsi quasi tutte le mattine depressi, vagamente fuori fase e col muso lungo. In questi casi è possibile che sia stata la vitalità intrinseca della relazione ad essere svanita. L’eccitazione non c’è più, l’entusiasmo si è spento, tra noi e il partner non succede mai nulla di nuovo, non siamo più “innamorati” e non ci sono abbastanza scopi comuni che forniscano sufficiente sostanza per alimentare il rapporto. Naturalmente la vita di ognuno è piena di momenti noiosi e persino chi vive felice e contento a volte si sveglia annoiato, senza energie e apatico come se non potesse accadergli mai più qualcosa di interessante, eccitante o affascinante. Ma in generale, quando ci si sente annoiati e frustrati (ma non insoddisfatti del proprio rapporto), il partner funge da rifugio a tutte queste sgradevoli sensazioni e la relazione diviene un luogo di conforto e di guarigione.
A prescindere dalla causa che ha determinato l’allontanamento, in ogni caso la nostra relazione non è più una risorsa su cui poter contare e le sensazioni che accompagnano questa lenta fine del rapporto sono le distrazioni e la mancanza di scopi e motivazioni.
Poiché è facile per noi attribuire alla relazione le colpe della nostra frustrazione e pensare che la persona che più ci è vicina sia la causa di tutto quello che nella vita ci capita di sbagliato e di deludente, è estremamente importante verificare tutti i possibili fattori esterni che, invece, potrebbero avere la loro parte di responsabilità.
I cambiamenti di vita. Molte relazioni che hanno esaurito tutti gli stimoli che le tenevano in vita vacillano e precipitano del tutto quando subentra un cambiamento importante nella vita di uno dei due partner. Quando un amore ha superato il suo ciclo vitale, infatti, un cambiamento che sia relativo al luogo, al lavoro o alle circostanze, può fare emergere il fatto che le sue fondamenta si siano ormai sgretolate, che in un certo senso il rapporto era tenuto insieme solo perché si viveva in una certa casa, in una particolare città o perché c’erano determinate condizioni. Emblematiche in tal senso sono le conclusioni dei rapporti adolescenziali, vissuti come forti e travolgenti amori, che si sgretolano con l’impatto in un mondo più ampio quale può essere quello lavorativo o universitario, ricco di tante nuove ed importanti opportunità di confronto e di crescita.
Lo stress che accompagna il cambiamento ha la capacità di gettare luce sulle zone d’ombra del rapporto, sui punti in cui si è inceppato. Affrontarli diventa l’occasione per trasformare la relazione, per migliorarla e attuare una svolta decisiva, se questa è ancora possibile, o per capire se, in realtà, è una relazione morta da tempo.
Quando ci si accorge che una relazione è giunta al termine, molto spesso il dolore tende a sovrastarci. Accettare la fine di un amore è il punto di svolta per superare la chiusura della storia. Amarsi e imparare a prendersi cura di se stessi è il modo migliore per iniziare di nuovo a mettersi in gioco. È importante non avere fretta e non infilarsi subito in un’altra relazione, per poter elaborare ciò che è stato e imparare dai propri errori e ritrovare il rispetto e l’amore verso se stessi e gli altri.