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L’ombra dell’ex: come tenerla a bada
A volte le ex diventano presenze ingombranti da gestire: dalla ex moglie, alla fidanzata storica, a quella che non smette di tampinarlo, fino alla finta amica che per solidarietà femminile vuole metterti in guardia o a quella che è scomparsa dai radar ma continua ad aleggiare nella sua vita, come un fantasma. Ecco quando può diventare un problema e come arginarlo.

A seconda dell’equilibrio psicologico che si è raggiunto dopo una rottura sentimentale conclusa, gli ex possono rapportarsi in maniera differente. In alcuni casi, la storia precedente si trasforma in amicizia e gli ex continuano a partecipare l’uno alla vita dell’altro in maniera serena ed equilibrata, risolte tutte le implicazioni sentimentali e i conflitti alla base della rottura. In altri casi però l’ex incombe deliberatamente la vita dell’altro, specie quando la separazione non è stata accettata: la nuova coppia si trova a subirne i ricatti affettivi e manipolativi che possono perturbare il nuovo rapporto anche in modo significativo, sino a comprometterlo definitivamente.

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Questa difficile sensazione di “essere in tre”, di ritrovarsi in un noi un po’ “affollato” può essere ancora più forte in situazioni in cui c’è un matrimonio appena concluso, oppure in sospeso, o quando ci sono figli o questioni economiche insolute; si tratta di situazioni che alimentano notevolmente il senso di colpa, trasformandolo in una pesante zavorra che assume le fattezze di un vero e proprio ricatto psicologico. Come se non bastasse, laddove l’ex non può interferire direttamente sulla realtà, può scuoterla indirettamente su quella virtuale, con un post sui social, uno stato o una foto-profilo, lambendo sapientemente il limite dello stalking, senza incorrere in conseguenze legali.

In questo caso, sono almeno due le situazioni in cui il nuovo rapporto può capitolare:

  • quando l’ex rimane presente, rifiuta il distacco, ricatta e manipola affettivamente chi, angosciato dal senso di colpa, non riuscirà a rimodulare o a interrompere la relazione, pur avendo intrapreso un altro rapporto;
  • quando, invece, sono il nuovo o la nuova partner a rifiutare il passato sentimentale del/la compagno/a con limitazioni, scenate di gelosia e perenni interrogatori su ciò che è stato.

Nel primo caso, l’atteggiamento migliore è quello di richiedere anzitutto rispetto, ponendo dei limiti ben definiti senza però far mancare la propria comprensione e vedere, con pazienza, cosa accadrà. Alcune persone possono necessitare di tempo, nell’ordine di sei mesi o un anno almeno, prima di impegnarsi autenticamente con un’altra persona.

Nel secondo caso, il rischio è la gelosia retroattiva, ovvero l’ossessione per il passato sentimentale del partner, indipendentemente dal fatto che si rapporti serenamente con l’ex, o anche quando l’ex è un capitolo chiuso. In situazioni simili, è fondamentale riconoscere la gelosia come un sentimento disfunzionale e lasciare che il/la partner faccia luce con estrema chiarezza sulla sua situazione attuale, senza ambivalenze, senza ambiguità o altri rigurgiti sentimentali. Chi non è in grado di fare questo darà sicuramente adito a fraintendimenti e gelosie.

La mossa più sana è quella di mantenere una distanza adeguata, soprattutto per salvaguardare la nuova coppia e far capire alla ex che lo spazio di condivisione ormai è diverso e limitato. Far vedere che ora quel posto è nuovamente occupato, ma che non è un rimpiazzo, è una nuova storia, con nuove dinamiche, nuovi sentimenti, un nuovo affiatamento. Insomma, insieme hanno girato pagina.

Non è facile, sovente le ex sono abili "ricattatrici emotivi" e diventano pericolose perché giocano sul senso di colpa e di protezione che sono spesso i punti deboli dell'uomo. È un gioco sporco, infantile e l’uomo dovrebbe avere la forza di saper reagire a tutto ciò. Questo vuol dire fare i conti con il proprio senso di colpa, prendersi la responsabilità della scelta fatta e pensare, alla fin fine, che non rispondendole, le sta facendo del bene.

L’amore è una “costruzione intelligente” di due persone che, pur tra mille problemi, si scelgono quotidianamente e reciprocamente per camminare insieme, non senza compromessi. La relazione si costruisce in un delicato rapporto di forze, di scelte e piccoli gesti che ci aiutano e fanno capire, a chi ci sta accanto, quanto sia speciale.

Ricordati che tu non puoi sostituirti a nessuno per quel che riguarda le decisioni personali: non puoi decidere per il tuo partner e nemmeno impegnarti in una battaglia per “convertirlo” e convincerlo a fare quello che tu ritieni più opportuno fare. Certo, se sei tu a ricevere attacchi verbali o minacce o sei vittima di appostamenti, prendi i provvedimenti del caso anche in autonomia, e senza per forza avere il benestare del tuo partner. Infine, se invece sei tu ad avere comportamenti da stalker, è bene che ti occupi della questione, chiedendo al più presto (anche in questo caso) un aiuto competente.



 Commenti (1)
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  1. matisol51, Roma (Lazio)
    Il mio ex marito si è fidanzato con la sua segreteria, che non accetta la mia presenza e quella delle mie figlie, nonostante situazione preesistente a lei di cui era pienamente cosciente. Lei è ossessionata da me, nonostante i 10 anni dalla mia separazione, e il mio atteggiamento sereno nei confronti del mio ex marito che ovviamente non amo da anni e non miro a riavere!! Sapete come ho risolto? Chiudendo definitivamente i rapporti con il mio ex marito, che e' rimasto presente nelle vite delle mie figlie, ma con il quale ho interrotto ogni tipo di interazione genitoriale, neanche lo saluto più per intenderci, semplicemente perché non ha saputo gestire la sua nuova situazione sentimentale e non permettere alla sua nuova compagna di intromettersi in una situazione che era preesistente a lei. Per inciso io non ho mai permesso ai miei compagni di giudicare il mio ex marito, e vi assicuro che è semplicissimo da fare!! Basta porre dei limiti👍


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