Far scegliere a qualcun altro il profilo da contattare sui siti d’incontri e addirittura farsi scrivere i messaggi? Ecco cos’è l’outsourcing.
Ti dicono sempre che sei imbranato nello scegliere con chi uscire? Navighi sulle app di dating “a occhi chiusi” prendendo delle cantonate? I tuoi amici sono convinti che saprebbero trovarti un partner meglio di come potresti fare tu? Potresti provare l’outsourcing.
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L’outsourcing è una tendenza nel mondo degli incontri online che consiste nel “reclutare” familiari o amici per far fare loro una prima scrematura dei profili da contattare. Lasciando loro il controllo su questo fondamentale aspetto sarebbe possibile imbattersi in potenziali partner “sorprendenti” ma incredibilmente adatti alla tua personalità.
Una versione estrema dell’outsourcing consiste nel far scrivere ai propri amici le prime chat o addirittura nell’affidarsi a una figura professionale specializzata. In quest’ultimo caso la gestione del profilo, la scelta dei potenziali partner da contattare e i messaggi più importanti sono demandati al gestore, che ti può guidare fino al primo appuntamento.
L’outsourcing è particolarmente popolare tra chi è consapevole di attirare sempre persone non corrispondenti coi propri desideri, ma anche tra chi è timido nel fare il primo passo. Anche chi si sente annoiato dal dating e vorrebbe passare subito al primo appuntamento cederà ben volentieri il proprio smartphone a qualcuno che promette di fare il “lavoro sporco” per lui.
La prima a lanciarsi nella professione di outsourcer è stata Holly Bartter, che ha intrapreso questa professione dopo aver aiutato decine di amici a trovare l’amore online. Per ora questa figura non è diffusa in Italia, dove ancora regna il fai-da-te, ma per il futuro chissà. I sondaggi suggeriscono che l’utente medio che si rivolge a un outsourcer è una donna over 35 e in carriera: sarà per il poco tempo, sarà perché saper scegliere nella vita professionale è ben diverso dall’orientarsi nella vita amorosa online…
Ma veniamo ora al lato oscuro dell’outsourcing. Se ti trovasti dall’altra parte, saresti contento di uscire con una persona che non è quella che ti ha approcciato? O addirittura, che non è quella con cui hai chattato? Come ti sentiresti nel sapere che la vostra prima uscita nasce a partire da una vera e propria strategia?
Per quanto l’outsourcing possa essere attraente per le persone insicure o troppo impegnate, dall’altra parte è lecito chiedersi: “Se non hai tempo/coraggio di approcciarmi online, come posso aspettarmi che ti dedicherai con energia ed entusiasmo a un’eventuale relazione?”. Nessuno vorrebbe sapere di essere stato “scelto” dall’amico o dalla mamma della persona con cui sta uscendo, o peggio ancora da un matchmaker professionista!
La chiave, dunque, è sempre l’equilibrio. E voi? Provereste l’outsourcing o lo considerate poco etico?