Curare le piante grasse è estremamente semplice, basta seguire pochi consigli e non eccedere con l’acqua.
Alzi la mano chi non ama le piante grasse! Secondo alcuni studi, esse sono in grado di assorbire l’umidità dell’aria fungendo da purificatori per l’ambiente e dunque sono perfette non solo fuori, ma anche dentro le nostre case; sono bellissime, arredano e decorano e hanno bisogno di poca terra, dunque possono essere messe dappertutto.
Link sponsorizzato
Le piante grasse sono molto amate soprattutto perché, a differenza di altre specie, richiedono relativamente poche cure. Molti si appassionano a questo tipo di piante pur non avendo il classico “pollice verde” e vengono ricompensati dalla grande quantità di forme e colori di queste specie tropicali o del deserto. Ma attenzione! Poche cure non significa “nessuna cura”! Vediamo allora come coltivare al meglio le nostre amiche piante grasse.
Le piante grasse sono originarie di ambienti aridi e ostili e dunque sono abituate alla luce solare. L’ideale in realtà, secondo gli esperti, è posizionarle in una zona molto luminosa ma non in pieno sole, magari sfruttando la presenza di altre piante più grandi che possano schermare i raggi solari diretti.
Ecco la domanda più frequente: quanto vanno annaffiate le piante grasse? Secondo gli esperti la prima causa di morte delle “succulente” è proprio l’eccessiva acqua che i proprietari ansiosi danno loro. Anche evitare del tutto l’acqua può farle però morire, dunque qual è la quantità giusta? Dipende un po’ da specie a specie, ma esistono dei segni rivelatori. Quando il terreno appare molto arido e la pianta sembra come “svuotata”, raggrinzita, è il caso di darle un po’ di acqua.
Ma gli esperti sono categorici: “nel dubbio meglio non annaffiare”.
Chi vive nel Sud Italia ha familiarità con una pianta grassa dalle dimensioni notevoli, il fico d’India: questa pianta riesce a sopravvivere tranquillamente alla rovente estate calabrese o siciliana sopportando un’assenza di piogge prolungata. Per non parlare delle vere e proprie piante del deserto, che vedono la pioggia letteralmente col contagocce.
In genere in estate è meglio annaffiare le piccole piante grasse in vaso, meno rustiche delle specie presenti in natura, non più di una volta ogni due settimane. Le piante messe direttamente in terra, ad esempio in giardino, non necessitano di acqua perché la assorbono direttamente dal terreno.
Le piante grasse in vaso andrebbero bagnate con una siringa senza ago direttamente sul terreno. Annaffiare direttamente la pianta infatti potrebbe farla marcire. È importante che il vaso abbia un foro di uscita per l’acqua per evitare che l’umidità ristagni portando alla morte della pianta.
Le piante grasse generalmente si propagano per talea. In genere è sufficiente staccare una foglia della pianta e posizionarla sul terreno (sopra, non “dentro”!) in modo che metta radici. Alcune grasse infestanti generano spontaneamente delle “piante figlie” che possono essere ripiantate altrove.
Il rinvaso delle piante grasse deve avvenire non più di una volta l’anno per le piante più piccole e due per le più grandi. L’ideale è procurarsi un vaso di terracotta e riempire il fondo di argilla espansa per favorire il corretto drenaggio dell’acqua.