Nirvam home page
Area personaleChatRicercaEsci
Mio Profilo|Mia Area Riservata|Mio Partner Ideale|Miei Avvisi|Mio Account
 Messaggi ricevuti 
 Messaggi inviati
 Messaggi cancellati
 Scrivi un messaggio
 Articoli 
 Visite al mio profilo 
 Richieste Chat 
 Mi hanno votato 
 Sono loro amico 
 Ho votato per loro
 I miei amici
 Lista nera
Mia area
 Attendono accesso 
 Ho autorizzato
 Ho negato accesso
Aree altri utenti
 Attendo accesso da...
 Sono autorizzato da... 
 Autorizzazioni negate 
Magazine
Registrazione richiesta
Per votare o inserire commenti è necessario registrarsi a Nirvam
La normalità non esiste! Ricordalo se vuoi essere felice
Hai mai desiderato di essere “più normale”? Probabilmente ti sbagli. Se vogliamo trovare la serenità dobbiamo iniziare a decostruire la nostra idea di normalità.

Hai mai pensato, con un filo di inquietudine, di non essere normale? Hai mai inseguito, come se fosse un risultato da raggiungere, la tua idea di normalità? Potresti esserti preoccupato per qualcosa che non esiste.

Link sponsorizzato

Il concetto di normalità, coniato poco più di due secoli fa, corrisponde all’idea di “media statistica”. Inizialmente questa parola veniva utilizzata per descrivere il corpo umano, uno standard che fu stabilito misurando le proporzioni dei corpi dei soldati scozzesi per realizzare uniformi e vestiti per la popolazione civile. Già conoscere a cosa facciamo riferimento quando parliamo di normalità ci accende una lampadina: nessuno può essere normale perché la normalità deriva da un calcolo matematico: chi mai potrà incarnare veramente l’uomo medio? Nessuno.

Sappiamo di essere tutti diversi, perciò non normali. Il detto “visto da vicino nessuno è normale” riassume proprio questa verità. Più ci avviciniamo a una persona più ci rendiamo conto che il suo corpo e la sua mente sono unici, plasmati dalla genetica e dalla storia di vita.

Anche se restiamo nel “macro”, va considerato che il concetto di normalità cambia nel tempo. Una volta lo schiavismo, la sottomissione della donna e un sacco di altre pratiche erano considerate normali, mentre oggi le troveremmo aberranti. Lo standard è illusorio anche quando ci riferiamo a concetti come “vero”, “giusto” e così via. Insomma, non solo essere diversi è la normalità, ma questa nemmeno esiste in senso assoluto!

Ma perché ci teniamo così tanto a definirci normali? Le ragioni principali possono essere due:

  • Abbiamo bisogno dell’approvazione degli altri, per questo pensiamo che rientrando nella norma avremo più chances di essere accolti in un gruppo.
  • Abbiamo paura del giudizio degli altri, paura dell’abbandono, paura del rifiuto. Pensiamo che deviando dalla norma e dai suoi standard verremo allontanati.

Anche le persone che amano definirsi alternative possono essere incastrate nell’idea normalità: nella loro ribellione cercano comunque di appartenere a un gruppo definito da standard particolari. Ad esempio chi ascolta un genere musicale specifico o ha un modo di vestire “diverso” fa riferimento comunque a uno standard di stile e di comportamento. Il desiderio di appartenere a un gruppo (o a un sottogruppo) riguarda quasi tutti noi.

Ma i modelli che inseguiamo non possono mai rappresentarci integralmente. L’omologazione genera insoddisfazione, e questa insoddisfazione viene poi sfruttata dalle aziende per alimentare l’economia. Infatti chi non si sente a suo agio cercherà probabilmente di acquistare qualcosa che lo faccia sentire più aderente al suo gruppo di riferimento, riempiendosi di cose inutili che hanno il solo scopo di farlo sentire più normale. Pensiamo all’ultimo modello di cellulare, ad esempio, che è considerato indicatore di uno status e serve a illudersi di rientrare nello standard di persona benestante e al passo coi tempi.

Dobbiamo iniziare a decostruire l’idea di normalità se vogliamo veramente essere felici. Questo significa compiere un viaggio dentro di noi, entrando in contatto coi nostri veri bisogni e desideri. Davvero vogliamo quello che – pare- vogliono tutti gli altri? Davvero ci interessano certe pratiche che sembrano così comuni? Davvero la nostra famiglia e la nostra coppia devono essere aderenti a quello che –pare- caratterizzi tutti gli altri? Ricordiamo il mantra “visto da vicino nessuno è normale”. Più impariamo ad analizzare la nostra vita e la nostra persona più ci rendiamo conto che la media statistica è solo un numero, mentre la nostra anima contiene moltitudini.



 Commenti
Accedi o Registrati per inserire commenti e valutazioni.


Consigli utili Condizioni d'uso Privacy policy Cookie policy Contattaci