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Come ci si rapporta a un partner passivo-aggressivo?
Avere a che fare con un partner dalle tendenze passive-aggressive è molto complicato ma non impossibile: tramite nuove strategie comunicative o una terapia di coppia è possibile correggere questo comportamento e smettere di cadere “in trappola”.

La dinamica relazionale con un partner passivo-aggressivo può essere complessa e spesso frustrante. La comunicazione è caratterizzata da una combinazione di messaggi ambigui, resistenza passiva e atteggiamenti negativi non esplicitamente espressi. Questo comportamento può minare la fiducia, l'intimità e la soddisfazione all'interno della relazione.

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Scopriamo più nel dettaglio quali sono i segnali che possono farci capire che il nostro partner ha un comportamento passivo-aggressivo:

  • Il primo e più importante segnale è il silenzio come risposta a una sollecitazione. Il partner passivo-aggressivo non manifesta la sua rabbia apertamente ma con una violenza molto più sottile fatta di mutismo selettivo, risposte-non-risposte, sparizioni improvvise.
  • Il secondo segnale è la colpevolizzazione: il partner passivo-aggressivo tende ad adottare un atteggiamento vittimistico nel tentativo di far ricadere ogni colpa sugli altri.
  • Anche il ricorso frequente al sarcasmo è un atteggiamento che ricade sotto l’ombrello della passività-aggressività: comunicazioni indirette o ironiche che lasciano un margine di interpretazione aggressivo e svilente sono il nocciolo di questa strategia di attacco.
  • Le persone passive-aggressive possono adottare una “inefficienza intenzionale” quando viene loro chiesto di fare qualcosa. Possono svolgere il compito lentamente o male solo per provocazione.

Avere a che fare con un partner passivo-aggressivo può essere molto frustrante. Si può ricadere nell’autocolpevolizzazione, facendo il suo gioco, oppure si può avere la sensazione di camminare sulle uova nella costante paura che lui o lei metta in atto le sue strategie violente. In tutti i casi il passivo-aggressivo è una persona che sa come dominare gli altri e deve essere affrontata a viso aperto, altrimenti non smetterà mai di comportarsi come fa.

Il passivo-aggressivo mira a schiacciare l’altro o a fargli perdere la pazienza, in modo da scatenare in lui una forte reazione che diventi poi una “colpa” da rinfacciare. Il primo consiglio quindi è non perdere mai la calma quando si ha a che fare con questo tipo di dinamica. L’unico modo per “spegnere” un partner passivo-aggressivo è non stare al gioco e parlare con lui o lei apertamente, affrontando il problema che sta cercando di spingere sotto il tappeto. La comunicazione assertiva ha un grande potenziale contro la passività-aggressività perché costringe la persona ad abbandonare le sue tattiche manipolatorie.

Anche una presa di posizione più energica può essere utile in certi casi: far capire al partner che certi suoi comportamenti non saranno tollerati può dargli a intendere che il gioco manipolatorio non sta funzionando. Incoraggiare sempre la persona ad esprimere i suoi sentimenti in modo diretto fa il resto, trasformando una potenziale litigata in un momento di condivisione.

Se neanche l’assertività e la comunicazione “energica” funzionano e si vuole comunque provare a salvare la relazione, una terapia di coppia potrebbe essere un percorso indicato. La terapia di coppia è molto utile perché non carica uno solo dei partner di tutta la responsabilità di “salvare la relazione” ma tramite la figura del mediatore incoraggia ciascuno a lavorare per migliorare se stesso e il rapporto che ha con l’altro. La terapia è utile in tutti i casi in cui si sente che la relazione ormai si è usurata molto e qualsiasi tentativo di correggerla “è troppo per te”.



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