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Questi sono gli effetti psicologici delle principesse Disney sulla società
Le principesse Disney possono avere diversi effetti psicologici sulla società, sia positivi che negativi, per il ruolo educativo che i film rivestono nei confronti dei bambini e delle bambine. Vediamo alcuni esempi.

Le principesse Disney, il loro carattere e il loro mondo non sono solo un interesse per le bambine e i bambini, ma anche per i sociologi e gli psicologi. Infatti i film Disney sono guardati e riguardati da molti milioni di piccoli e rappresentano parte della loro educazione. Non si può negare che la rappresentazione della femminilità nei cartoni animati abbia un impatto psicosociale rilevante.

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I creativi Disney, da generazioni, portano sulle spalle un compito molto importante: quali messaggi veicolare alle nuove generazioni? Con quali valori far crescere il loro pubblico? Negli anni le linee guida sono spesso cambiate ma l’intento educativo dei film Disney non è mai venuto meno.

Che impatto hanno dunque le celebri “principesse” sulla società?

Negli anni passati la Disney è stata accusata di proporre modelli femminili che andavano a rinforzare gli stereotipi negativi sulle donne: principesse che necessitavano di un uomo per essere protette e salvate dal cattivo di turno. Per essere onesti c’è da dire una cosa: molti dei primi film Disney, i cosiddetti classici, rielaboravano fiabe che esistevano da secoli ed erano profondamente radicate nella tradizione. Niente di strano, insomma, se Biancaneve veniva salvata dal bacio del principe o se Ariel de La Sirenetta e Belle de “La bella e la bestia” sembravano rinunciare al loro mondo per amore.

Anche alcuni film più recenti, come Rapunzel, sono stati criticati: anche quando la protagonista ha qualità positive risolve il problema che ha solo affidandosi a un uomo oppure rinunciando a parti di sé, come nel caso dei capelli.

Secondo gli studiosi, un altro dei problemi delle principesse Disney risiede nella loro fisicità, che incarna appieno gli ideali correnti: le protagoniste delle storie sono tutte belle e magre, mentre le cattive sono grasse (ad esempio Ursula de La Sirenetta). Uno studio pubblicato sul Journal of Applied Social Psychology ha dimostrato che i bambini piccoli esposti allo stereotipo bello=bravo tendono a trasportare questo stile di pensiero anche nella loro vita.

Negli ultimi anni la Disney si è impegnata molto per mettere a tacere le voci di dissenso e si è impegnata per dare alle sue “ragazze” un ruolo sempre più di primo piano come nel caso di Merida (Brave) ed Elsa (Frozen).

Secondo gli psicologi, comunque, non è solo compito della Disney spiegare ai bambini che gli sterotipi di genere o la grassofobia sono sbagliati. Un ruolo fondamentale è rivestito dai “tutor”, spesso i genitori, ossia gli adulti che accompagnano i bambini nella visione dei prodotti audiovisivi. È fondamentale che gli adulti aiutino i piccoli a sviluppare uno spirito critico nei confronti di ciò che vedono, insegnando loro a pensare al di là delle inevitabili semplificazioni cinematografiche.

È ovvio che molti bambini e bambine costruiscano parte della loro identità attraverso l’imitazione dei personaggi di fantasia incontrati in film e serie animate, ma è compito dei genitori spiegare loro la differenza tra immaginazione e realtà, aiutandoli ad apprezzare la diversità e l’unicità delle persone. La stessa Disney, con le sue principesse multietniche, è sempre stata un faro nella lotta contro il razzismo e può continuare a essere un franchise utile da fruire per le nuove generazioni, anche se a volte è difficile raccontare fiabe classiche allontanandosi dall’immagine della principessa “carina, bella e brava”.



 Commenti (2)
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  1. silverpainter, Lucca (Toscana)
    Io penso che certe emozioni provenienti dal vero sentimento del profondo del cuore non si può dimenticarle, fanno parte di te, puoi fare mille cose solo per non pensare a quanto stai male, ma quando non ce la fai più pensi se vi rivedrete un giorno, se la risentirò, se a volte mi penserà ancora, soprattutto come starà, oppure puoi fare finta di essere freddo sapendo dentro di te che non è così, forse sbaglio ma penso che una vera emozione nel profondo del cuore non si può gestire a piacimento, arriva e basta e devi accettarla e conviverci, puoi solo mascherare l'aspetto fisico secondo me, poi non siamo tutti uguali, dipende dal carattere di una persona che ha, forse sbaglio non lo so ma dell' amore è una cosa nella vita di cui tutti abbiamo bisogno
  2. arthur449, Roma (Lazio)
    Insieme di frasi episodiche ed a volte sconnesse, senza un fili conduttore comune. Sembra il temino forzatamente scaturito da una giovane e svogliata studentessa, saltuarismente disturbata e che vorrebbe trovarsi altrove.


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