Secondo diversi studi gli uomini traggono più vantaggio dalla dimensione di coppia rispetto alle donne. Ma tutto questo è positivo per loro?
Chissà per quale motivo, ancora spopola la narrazione secondo la quale gli uomini si donano meno emotivamente nella coppia e sono più propensi a creare rotture. È come se l’immagine dell’”uomo che non deve chiedere mai” avesse ancora presa sulle nostre menti e si traducesse nella convinzione che i maschi, in generale, affrontino con meno coinvolgimento le relazioni sentimentali. Secondo la scienza non c’è niente di più sbagliato: gli uomini dipendono molto dalla partner a livello emotivo, godono di una migliore salute in coppia e sono meno propensi a dare avvio a una separazione.
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Di recente, un gruppo di ricercatori provenienti da università europee e americane ha raccolto e rianalizzato i risultati di oltre 50 studi sulle differenze di genere nelle coppie eterosessuali. I risultati hanno confermato che sì, gli uomini tendono a creare più relazioni stabili e all’interno della coppia trovano la loro miglior salute, con un impatto positivo sulla longevità. Quando una storia finisce, i maschi sono più resilienti e più in grado di trovare un nuovo amore, ma sul momento provano un maggiore senso di disorientamento e solitudine. Dagli studi emerge, insomma, un’immagine dell’uomo diversa da quella della narrazione comune, che lo vede più propenso ad avventure mordi e fuggi e meno intenzionato a impegnarsi.
Ma qual è il motivo per cui gli uomini fioriscono all’interno delle relazioni serie? Non si tratta di una ragione biologica, bensì culturale. Le donne, nella nostra società, godono di una miglior rete di supporto emotivo rispetto agli uomini: è normale che si confidino con le migliori amiche, con le mamme, con le sorelle. Questo genere di confronto agli uomini è negato: anche quando sono in un contesto amicale, sono spinti dalle regole sociali a parlare di sé in maniera più superficiale, senza esprimere fino in fondo i loro bisogni emotivi. Ma tutti noi abbiamo bisogno di condividere la nostra interiorità! Ecco che per gli uomini l’unica figura di riferimento in questo senso diventa la partner. È a lei che si raccontano, è con lei che si permettono di versare delle lacrime ed esprimere dei desideri.
La differenza tra maschi e femmine nella possibilità di esprimere le emozioni è, purtroppo, evidente fin dall’infanzia: i ragazzini crescono in un contesto più emotivamente difficile rispetto alle ragazzine, che si permettono di esprimere in pubblico la propria vulnerabilità. Per riequilibrare la bilancia bisogna, insomma, cambiare paradigma fin dalla tenera età. Come si fa? Educando i nostri figli a creare relazioni profonde coi pari, senza prendere in giro il compagno di scuola per una lacrima versata in un momento difficile; insegnando che è possibile esprimere le proprie emozioni più profonde e accogliere quelle degli altri senza giudizio; proponendo un’immagine del maschio diversa da quella che è stata proposta da secoli a questa parte.
Il fatto che gli uomini al giorno d’oggi trovino come unico spazio d’espressione il contesto della coppia non è un dato positivo, perché se questa dimensione va a cadere la persona si trova improvvisamente sola, senza più uno spazio in cui potersi aprire. Il fattore educativo è dunque fondamentale per far sì che gli uomini di domani possano contare su reti sociali più profonde e più vaste.