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5 modi di pensare che ti tengono intrappolato in una relazione tossica
I bias sono distorsioni della percezione che ci portano a vedere la realtà in modo non corretto. Questi si possono applicare anche alle relazioni tossiche.

Uscire da una relazione tossica è difficile. Se non lo fosse, probabilmente le relazioni tossiche non esisterebbero. A volte sono i nostri modi di pensare, i pregiudizi che ci portiamo dietro a tenerci incatenati in un rapporto. In un certo senso, potremmo dire che le cose si fanno sempre in due: da un lato c’è chi abusa, dall’altro lato c’è un abusato che resta in silenzio e accetta di subire. Ma quali sono i pregiudizi sbagliati che ci intrappolano nelle relazioni tossiche?

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  1. Pregiudizio dello status quo

Un vecchio proverbio dice che un male conosciuto è meglio di un bene sconosciuto. Il pregiudizio dello status quo ci porta ad accettare ciò che abbiamo pur di non cambiare, di non affrontare la paura dell’ignoto. Quando questo bias si radica, ogni mutamento viene visto con avversione, anche se è positivo. Ecco quindi che la relazione tossica si radica e si rafforza.

  1. Avversione alla perdita

Tutti odiamo perdere qualcosa su cui abbiamo investito, che si tratti di denaro, tempo, fatica oppure di relazioni. Quante coppie che hanno vissuto insieme per molto tempo non si sciolgono per non perdere la persona su cui ciascuno ha investito tanto! Purtroppo questo modo di pensare alimenta le relazioni tossiche o sterili e permette che il cuore si inaridisca lentamente e inesorabilmente.

  1. Bias di conferma

Il bias di conferma è la tendenza a considerare più attendibili i dati che confermano le nostre convinzioni. Applichiamo tutto questo alle relazioni: se siamo convinti che il partner sia in fondo una persona buona selezioneremo i comportamenti che confermano la nostra idea, ritenendoli più attendibili, mentre respingeremo tutti i dati che ci potrebbero indurre a pensare il contrario. Insomma: minimizziamo gli aspetti negativi e notiamo solo quelli positivi.

  1. Effetto del falso consenso

L’effetto del falso consenso ci porta a pensare che le nostre convinzioni, credenze e abitudini siano più diffuse tra il resto della popolazione di quanto non siano in realtà. I nostri genitori restavano insieme per tutta la vita, anche se intrappolati in relazioni tossiche, perché “tutti fanno così”. Noi rimaniamo nella rete dei rapporti sbagliati perché, in fondo, “tutte le relazioni sono così”.

  1. Senso di colpa

Il pensiero che “non è colpa sua, ma mia: sono troppo sensibile” è molto comune, in particolare tra le persone che subiscono gaslighting. Il senso di colpa è una catena potente che ci aggancia alle relazioni tossiche e non ci lascia andare: ci porta a chiudere gli occhi di fronte agli abusi, giustificando i comportamenti sbagliati del partner.

In conclusione, sono molti i bias che ci portano a restare in relazioni che non ci donano più nulla, o che sono apertamente abusanti. Ma riconoscere queste distorsioni può essere il primo passo per riprendere coscienza e lasciarsi alle spalle un rapporto che non dona più nulla.



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