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Proiettare le proprie aspettative sul partner: parliamo del projectidating
Quando le aspettative sull’inizio di una relazione superano la realtà, si proiettano i propri desideri inconsci su un altro appena conosciuto e si cade nel projectdating.

Per projectdating, in inglese, si intende l’attitudine a proiettare sulla persona appena conosciuta le proprie emozioni e i propri desideri inconsci tralasciando tutto il resto. In questo modo la persona con cui si esce smette di essere se stessa e diventa una sorta di proiezione di quello che si vorrebbe da una relazione, salvo poi scoprire che la realtà sta diversamente e restare ogni volta delusi.

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A molti di noi capita di fare projectdating quando usciamo per la prima volta con qualcuno: siamo tanto occupati a sperare che il nostro pezzo di puzzle si incastri perfettamente col suo da perdere di vista tutti i tratti dissonanti! A volte questa proiezione può prolungarsi per tutta la fase di conoscenza, andando in frantumi solo dopo che si è iniziato a vivere un’intimità autentica e non si può più fingere.

Come capire se stiamo facendo projectdating con qualcuno? In realtà ci sono dei rivelatori importanti, e sono le nostre emozioni: il nostro istinto sa se la persona che stiamo frequentando è giusta per noi oppure no e ci invia emozioni e sensazioni che possono essere ignorate, ma non per questo smettono di esistere. Se imparassimo ad ascoltare fino in fondo quel che ci dice la “pancia” ci renderemmo conto se stiamo davvero bene con qualcuno oppure se stiamo creando solo uno scenario immaginario intorno a lui o lei.

È certo più facile innamorarsi di un’idea che di un essere umano… come spiega lo psicologo Michael Nettis-Benstock spesso capita di idealizzare la relazione in quanto tale senza considerare se vogliamo stare o meno con una specifica persona. All’inizio può funzionare, ma le relazioni vere richiedono intimità e vulnerabilità: bisogna lasciare andare gli ideali e vivere nel concreto, ascoltando le proprie vere sensazioni.

Perché cadiamo nella proiezione? Sicuramente in parte ciò è dovuto al forte desiderio di costruire una relazione, tanto forte da portare ad autoingannarsi pur di cominciare una storia. In parte c’è anche l’incapacità di fare delle scelte e di dire dei no.

Per tutti è difficile sentirsi dire no a un primo appuntamento, ma per tanti è difficile anche rifiutare una persona. Eppure il gioco del dating ammette anche delle sconfitte, non tutti gli appuntamenti “riescono col buco”! Dovremmo ascoltare di più quello che ci dice il nostro istinto e permetterci di dire no a persone che non ci regalano un vero senso di comfort quando siamo accanto a loro. Più impariamo ad ascoltarci più siamo in grado di costruire conoscenze autentiche con gli altri, fin dai primi incontri.



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