“L’ego è la fonte di tutte le disgrazie”, scrive Thomas Carlyle, ma allo stesso tempo non può essere staccato da noi. La chiave per la gestione dell’ego è l’equilibrio.
L’ego non è qualcosa di separato da noi, anzi, siamo noi, con tutte le nostre esperienze, le nostre paure, le nostre sofferenze e speranze. L’ego si manifesta in noi attraverso uno sforzo continuo di dissimulazione e superamento delle difficoltà: protegge la nostra integrità dalle minacce esterne e dal nuovo con le sue incertezze. L’ego ha dunque un senso e un ruolo importante nella nostra vita. Liberarcene non significa cancellarlo, significa essere in grado di superarlo quando è necessario.
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Infatti l’ego, pur funzionale a volte, può trasformarsi in una trappola in determinate circostanze. Se la funzione dell’ego è proteggerci, questa parte di noi può considerare anche cose positive come l’amore e la solidarietà alla stregua di una minaccia, portandoci nel cosiddetto egoismo. Per amare profondamente e per vivere amicizie significative bisogna essere in grado di superare l’ego e le sue richieste autoconservative.
Ecco quali sono le principali trappole in cui l’ego ci fa cadere:
- “Voglio avere sempre ragione”
Avere sempre l’ultima parola è un modo perfetto per evitare di mettersi in discussione ed è per questo che l’ego spinge in questa direzione. Non dobbiamo però ascoltarlo, in quanto solo accettando le opinioni dell’altro (quando corrette e ragionevoli) è possibile crescere a livello personale e relazionale. Molti continuano ad affidarsi a questa trappola dell’ego senza rendersene conto.
- “Voglio che gli altri agiscano secondo le mie aspettative”
È capitato a tutti almeno una volta di disperarsi perché gli altri non si sono comportati secondo le attese. Per l’ego è difficile accettare che le persone possano avere valori o desideri distanti dai propri. Tuttavia è importante, sia per la nostra crescita personale sia per le relazioni, accettare che le persone siano libere di agire anche in modi che ci fanno dispiacere o non approviamo.
- “Mi sento sempre incompleto”
Una trappola dell’ego fomentata dal consumismo della società è la credenza di poter essere felici solo se si otterrà quella cosa che al momento non si possiede: una nuova macchina, un lavoro più redditizio o un partner amorevole. Qualsiasi sia l’oggetto del desiderio, materiale o meno, dobbiamo renderci conto che siamo già completi e non abbiamo bisogno di giocare al gioco del possesso per raggiungere l’armonia. Altrimenti, anche una volta ottenuto ciò che desideravamo tanto, ci sentiremo tristi e vuoti come prima.
- “Ho bisogno di approvazione costante”
Tutti abbiamo bisogno di approvazione, ma la ricerca del favore degli altri non dovrebbe trasformarsi in un’ossessione. Il desiderio di piacere sempre e comunque mette, di fatto, le catene ai polsi della nostra autorealizzazione. Questa è una delle trappole dell’ego da riconoscere e superare.
- “Mi sento inferiore o superiore agli altri”
Sia un ego troppo presente sia un ego “anoressico”, eccessivamente carente, procurano danni. Ecco perché l’ego va superato, ma mai annullato del tutto. La pienezza in questo caso è una questione di equilibrio: scavalcare l’ego quando diventa d’ostacolo non significa farlo smettere di esistere, ma metterlo in discussione per potersi aprire al mondo.