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Tra design e tecnologia: toc toc, il progetto etico e inclusivo dedicato alla quarta età
Toc toc permette agli anziani in difficoltà, con demenza o Alzheimer, di “bussare” virtualmente alla “porta” degli operatori sociosanitari grazie ad Alexa.

Il design del nostro mondo, dalle case agli ambienti esterni, non è quel che si dice a misura di anziano. Ben vengano dunque le ricerche, che continuano da decenni, sull’architettura inclusiva per la quarta età e su tecnologie che sfruttano la rete internet per apportare benefici alla vita degli anziani.

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In quest’ultimo solco nasce il progetto Toc Toc, ideato da 21AM e EQUA Cooperativa Sociale e pensato per essere usato con il tool Alexa.

Alexa la conosciamo tutti: si tratta della tecnologia di bot vocale con intelligenza artificiale prodotta da Amazon. 21AM è invece uno studio di innovation design mentre EQUA è una cooperativa che si dedica all’aiuto degli anziani, in particolare con morbo di Alzheimer, e che ha aperto da poco a Milano Piazza Grace, un vero “villaggio per l’Alzheimer”.

Che cos’è Toc Toc, il progetto che unisce queste tre realtà così distanti? Toc Toc si propone di assistere gli anziani attraverso l'uso di Alexa, collegandoli ai caregivers della Cooperativa EQUA e fornendo loro supporto tramite informazioni sui servizi locali, promemoria sugli impegni e le attività da seguire, consigli di routine quotidiana e tanto altro.

Attualmente Toc Toc è in sperimentazione presso il villaggio Barona di Milano, dove le case degli anziani residenti sono messe in collegamento con gli operatori di equa tramite dispositivi Alexa opportunamente settati. In questo modo è facile per i pazienti (che potrebbero avere problemi a fare una normale telefonata) mettersi in contatto diretto con gli operatori; è più facile anche per questi ultimi valutare il livello di bisogno dei loro assistiti.

Il progetto Toc Toc è stato presentato al Fuori Salone di Milano con un’installazione suggestiva in grado di far sperimentare ai visitatori come funziona: questo software non permette solo di chiamare un operatore a richiesta (cosa che i visitatori non farebbero) ma mostra in altri modi come può essere realmente utile agli anziani, rilevando il movimento di chi entra nella stanza e registrando anche eventuali cadute accidentali.

Si può dire che Toc Toc non sia un meccanismo di “controllo” dell’anziano con declino cognitivo o altri problemi complessi, ma piuttosto un modo per regalargli autonomia, con la coscienza che qualsiasi cosa accada riceverà sempre tempestiva assistenza.

Un modello estremamente interessante, simile a tanti altri che già esistono ma con il pregio di essere collegato con una vera cooperativa di assistenza qualificata.

Il punto è non solo quante tecnologie dobbiamo inventare per migliorare la vita dei pazienti anziani, ma anche quanto il nostro sistema sanitario pubblico e privato è pronto a muoversi per entrare a far parte del cambiamento.



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