I tic nervosi sono un fenomeno molto comune, le cui cause ancora non sono chiare. Ecco perché non esiste una cura vera e propria, anche se rilassamento e meditazione possono aiutare molto.
Sicuramente avete conosciuto almeno una persona con dei tic nervosi nella vostra vita. Si tratta di piccoli movimenti ripetitivi e involontari che una persona compie spesso senza esserne cosciente. A volte sono fastidiosi da notare, perché infondono in chi li guarda un senso di disagio e di ansia.
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Esempi tipici di tic nervosi sono quelli fisici come lo strizzare ripetitivo degli occhi, il mangiarsi le unghie, scatti nella zona delle spalle. Ma esistono anche tipi di tic meno noti, come quelli verbali: colpi di tosse senza cause fisiche, schiarimenti della voce, ripetizione di parole…
I tic si dividono, secondo la medicina, in semplici e complessi. I tic semplici spesso iniziano nell’infanzia e quindi vanno a fare parte dell’atteggiamento globale di una persona. I movimenti degli occhi o gli schiarimenti di voce sono classificabili come tic semplici. Il motivo per cui si chiamano così è perché coinvolgono pochi distretti, si manifestano in modo rapido e a volte non vengono nemmeno notati dall’interlocutore.
Parliamo invece di tic complessi quando c’è il coinvolgimento di più distretti e quando l’azione o il discorso si vanno a interrompere. A volte danno l’idea di essere intenzionali, anche se non lo sono. È il caso di una persona che si interrompe nel parlare per mangiarsi le unghie: non lo fa “apposta” ma il modo lento e apparentemente calcolato con cui agisce danno un’idea di intenzionalità. Anche la tricotillomania (strapparsi i capelli) è un esempio di tic complesso, come quel raro fenomeno che viene chiamato coprolalia e che consiste nella ripetuta pronuncia di frasi volgari nel mezzo del discorso. Qualcuno paragona i tic complessi alla balbuzie, perché intralciano in modo simile il normale svolgimento di una conversazione.
Ma perché abbiamo questi tic? I meccanismi che stanno alla base di tali manifestazioni sono ancora in gran parte sconosciuti. Gli scienziati pensano che si tratti di piccole disfunzioni neurologiche che riguardano i gangli cerebrali alla base della corteccia motoria. Ci sarebbe quindi una predisposizione neurologica a sviluppare i tic, che però possono migliorare scomparendo con l’età o al contrario aggravarsi in momenti di forte stress. È interessante notare che i tic non avvengono mai durante il sonno e si riducono fortemente se la persona è molto assorbita in un’attività.
In alcuni casi piuttosto rari i tic nervosi possono dipendere da carenze di magnesio nell’alimentazione, da particolari farmaci come quelli contro le allergie o da disturbi psicologici come il disturbo ossessivo compulsivo.
Non c’è una cura per i tic, però se è vero che questi si aggravano nei momenti di stress significa che utilizzando tecniche di rilassamento è possibile contenerli. Chi soffre di tic nervosi può trovare giovamento nella meditazione, nelle tecniche di respirazione, negli hobby manuali. Esiste anche una particolare tecnica di auto-aiuto che consiste nel prendere coscienza del proprio tic e mettere in atto, quando si manifesta, un comportamento incompatibile con esso. Ad esempio, se una persona che si mangia le unghie inizia a lavarsi le mani quando prova la tentazione di farlo, ritarderà o annullerà l’esecuzione del gesto.