Alcune persone si sentono bloccate dalla paura di iniziare un nuovo percorso di vita. Cosa è possibile fare per contenere i timori e ricominciare ad agire?
I cambiamenti nella vita sono inevitabili: tutto intorno a noi si trasforma. Ma alcune persone provano una paura intensa dei mutamenti, persino quando sono desiderati da loro stesse. Questa paura si chiama Fear Of Starting Over, per comodità abbreviata in FOSO, e significa “paura di ricominciare da capo”. Cambiare lavoro, lasciare il partner o affrontare un lutto sono esempi di cambiamenti profondi che richiedono, appunto, di andare verso un nuovo inizio: questo alimenta la FOSO.
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Avere paura dei mutamenti della vita costituisce un meccanismo di difesa che ha una funzione adattiva: ci protegge dall’attuare passi più lunghi della gamba, ci impedisce di prendere decisioni azzardate. Ma quando questa paura supera il livello di guardia ci getta in una sorta di paralisi che ci impedisce di cogliere le occasioni positive che la vita ci offre. Non è un caso che la FOSO sia più diffusa tra le persone che soffrono di ansia.
Le occasioni che possono scatenare la FOSO sono le più varie: si va da un lutto a una rottura sentimentale, ma anche circostanze positive come la nascita di un bambino o l’avanzamento in un percorso di crescita personale possono dar luogo a questo forte timore.
La FOSO si può superare? Certamente! La paura non può essere cancellata del tutto (cosa peraltro sconsigliabile) ma può essere riportata ai livelli di guardia. È necessario mettersi nelle condizioni di attuare quel “click” mentale che permette di alzarsi e agire nonostante i propri timori. Ecco alcuni consigli:
Ignorare o sottovalutare la paura non serve ad altro che a ingigantirla. Il primo passo per superare la FOSO è ammettere a te stesso che sei spaventato. Il punto seguente è chiederti cosa questa paura racconta di te: spesso questo sentimento nasconde altre emozioni e altri pensieri, che sono il vero punto della questione. Chiediti: che cosa mi spaventa davvero nel ricominciare? È la solitudine? L’incertezza economica? Il giudizio degli altri? Il timore di non essere abbastanza? Dare un nome preciso alla paura la rende meno nebulosa, più concreta... e quindi affrontabile.
- Cambia la narrativa: ricominciare non è fallire
Ricominciare viene spesso vissuto come un fallimento, come una retrocessione. Ma è davvero così? Oppure è un atto di coraggio? Un atto di onestà verso se stessi? Ricominciare è la scelta consapevole di non restare dove non si appartiene più. È dire: “Merito qualcosa di diverso, forse migliore, anche se adesso fa paura.”
- Accetta il vuoto dell’inizio
Ogni nuovo inizio è, per definizione, pieno di incertezze: non sapere cosa accadrà fa parte del processo. La verità è che nessun cambiamento avviene con tutte le risposte già in mano. L’unica strada è quella dei piccoli passi. Non aspettare di sentirti pronto al 100%. Spesso è proprio l’azione che abbassa la paura, non il contrario.
- Costruisci una nuova visione
Non serve solo un piano: serve una visione. Immagina chi vuoi essere nella tua “nuova vita”. Che tipo di persona stai cercando di diventare? Come ti vorresti sentire ogni mattina? Questa immagine diventerà una bussola nei momenti di smarrimento.
- Ricorda che non farcela da solo non è un fallimento
Una delle cose più sane che puoi fare è cercare supporto: amici, famiglia, gruppi, mentori, o anche un professionista. Condividere la tua paura, sentirti ascoltato, ricevere uno sguardo esterno può fare la differenza.
- Onora ciò che lasci, ma lascia andare ciò che pesa
Non è necessario dimenticare il passato o rinnegarlo. Ogni cosa che hai vissuto ti ha portato fin qui. Ma c’è una grande differenza tra portarsi dietro un ricordo e trascinarsi un peso. Ricominciare non vuol dire cancellare, vuol dire integrare e poi proseguire più leggero.
Ricominciare è difficile. Non sempre sarà lineare, né privo di dubbi. Ma ogni passo che fai nella direzione di ciò che senti vero per te è un passo verso la libertà. Perché, in fondo, la vera domanda non è: "Cosa succede se ricomincio?" ma piuttosto: "Cosa mi succede se non lo faccio?".