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«Think Po» ovvero l'arte di pensare in modo provocatorio
Pensare alla soluzione per un problema reale e concreto partendo da un pensiero totalmente assurdo o errato sarebbe, secondo Edward De Bono, un modo per trovare soluzioni effettive ma con divertimento e originalità.

Ti serve più creatività per risolvere i tuoi problemi? Puoi provare con il metodo del Think Po, uno strumento cognitivo che ti consente di andare oltre gli schemi consolidati e trovare soluzioni che altrimenti sarebbero rimaste latenti.

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Il metodo del Think Po, che potremmo tradurre in italiano con “pensiero provocatorio”, è stato elaborato negli anni ’70 dallo psicologo, medico e inventore (!) Edward De Bono, che evidentemente lo utilizzava anche su se stesso vista la molteplicità dei suoi talenti.

L’idea che sta alla base del Think Po è molto semplice eppure, secondo De Bono, è in grado di spingere la mente verso nuovi traguardi, come un trampolino verso un tuffo più spettacolare. Si tratta di partire da un’affermazione o un’idea palesemente impossibile, esagerata o errata e muoversi in base ad essa, come se fosse veritiera. Oggi si parla molto di pensiero laterale e la tecnica di De Bono gioca proprio su questo, con un anticipo sui tempi essendo stata elaborata circa cinquant’anni fa.

Può sembrare un po’ stupido pensare di risolvere i miei problemi al lavoro partendo dall’assunto che io so volare, eppure secondo lo psicologo è proprio questa prima idea folle ad aprire la mente e spingerla verso ragionamenti originali e di livello superiore, aiutando nella risoluzione dei dilemmi e dei conflitti. È questo ciò che spiega nel suo libro del 1972 Po: A Device for Successful Thinking, che diventò un vero best seller.

De Bono è stato molto criticato dai colleghi per le sue idee bislacche e ancora oggi non è riconosciuta una validità scientifica alla tecnica del pensiero provocatorio: tuttavia alcuni studi universitari, come quelli condotti nell’ateneo malese Kebangsaan University, hanno evidenziato che in effetti il pensiero laterale, fuori degli schemi, può rappresentare in qualche circostanza un valido aiuto per superare le difficoltà.

Anche l’università del Texas, analizzando il lascito di De Bono, ha condotto una serie di studi ed esperimenti che potrebbero confermare la validità, almeno didattica e/o aziendale, di dare inizio a un ragionamento partendo da un assunto provocatorio. In effetti il pensiero “per assurdo” potrebbe essere un valido strumento in mano a un insegnante capace o a un capoufficio per stimolare il pensiero critico nei suoi alunni/dipendenti.

Aggiungiamo anche che il pensiero provocatorio giova per la sua grande potenzialità ironica: imbarcarsi in un ragionamento partendo dall’assunto che “le giraffe volano” può stimolare la mente a partire da immagini bislacche e divertenti. Di sicuro è uno strumento utilissimo per i creativi e in particolar modo per scrittori, fotografi e pittori.



 Commenti (1)
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  1. cri_cri62, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
    Credevo che "think po"fosse l'abbreviativo di think positive.


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