Il fenomeno dell'innamoramento del paziente per il proprio psicologo, noto anche come "transfert amoroso", è un tema molto discusso nel campo della psicologia e della psicoterapia. Scopriamo da dove nasce.
Il cliché del paziente che si innamora del terapeuta è talmente diffuso nel campo della letteratura di genere, del cinema e delle serie TV da indurre a sospettare che si tratti di un espediente narrativo puro e semplice, anche ormai un po’ banale viste le migliaia di volte in cui è stato riprodotto. Questo non vuol dire che situazioni simili non accadano davvero, anzi!
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L'innamoramento del paziente per il proprio psicologo non è un fenomeno così comune come il mondo della fiction vorrebbe farci credere, ma può veramente verificarsi in alcune situazioni particolari. Ad esempio, può accadere quando il paziente si trova in uno stato di vulnerabilità emotiva o quando il rapporto terapeutico è estremamente intenso e profondo. A volte lo psicologo, specie se si ricorre a lui per la prima volta o dopo lunghe peregrinazioni tra specialisti inefficaci, può essere una vera e propria ancora di salvezza , alla quale si sa di non doversi troppo affezionare ma non si riesce a farne a meno.
Per evitare un panico immotivato, è bene notare che l'innamoramento del paziente per il proprio psicologo non è necessariamente un indicatore di una patologia mentale. Al contrario, può essere considerato come una reazione normale e naturale a un'esperienza emotiva intensa e quindi utile, davvero utile per sbloccare un pantano emotivo !
Ci sono diverse teorie che cercano di spiegare il fenomeno del transfert amoroso. Una di queste suggerisce che l'innamoramento del paziente per il proprio psicologo possa derivare da una trasposizione di sentimenti e desideri irrisolti provenienti da relazioni passate. In altre parole, il paziente potrebbe proiettare sul proprio psicologo le proprie aspettative e sogni non soddisfatti, cercando di colmare così un vuoto emotivo. Alcuni psicologi ritengono, in modo ancora più estremo, che il paziente stia “proiettando” non un desiderio di tipo erotico, ma un bisogno di prendersi cura di se stesso . In questo senso l’innamoramento per lo psicologo sarebbe da vedere in senso non negativo, ma positivo.
Una ulteriore teoria suggerisce che il transfert amoroso possa derivare da una sorta di idealizzazione del proprio psicologo . Il paziente potrebbe vedere nel terapeuta una figura di riferimento ideale, dotata di tutte le qualità che desiderebbe trovare in un genitore o, appunto, in un partner. La prima tra queste, naturalmente, è l’ascolto.
In ogni caso, l'innamoramento del paziente per lo psicologo può creare una situazione difficile e complessa da gestire per entrambe le parti. Il transfert amoroso può infatti complicare il processo terapeutico, poiché distrae l'attenzione del paziente dal suo obiettivo principale - ovvero il raggiungimento del benessere psicologico - e può portare a una distorsione delle dinamiche del rapporto terapeutico.
Quando un terapeuta si trova di fronte a un fenomeno di transfert è in una posizione piuttosto scomoda: deve mantenere la distanza professionale senza cedere alle lusinghe, ma allo stesso tempo assicurarsi che il paziente sia sostenuto attivamente e non abbandoni la terapia sentendosi rifiutato. Molti psicologi inizialmente tentano di evitare di affrontare il discorso direttamente coi pazienti, ma a volte è necessario farlo, sempre con estremo tatto.