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Sogni lucidi: cosa sono, come indurli e perché ci aiutano a stare meglio
I sogni lucidi sono sogni in cui la persona è consapevole di stare dormendo e può quindi, in qualche misura, controllare la propria esperienza onirica. Alcuni pensano che con un po’ di allenamento sia possibile imparare a farli.

L’esperienza del sogno lucido è davvero speciale. La maggior parte delle volte in cui sogniamo siamo investiti da immagini, ma non abbiamo una coscienza così salda da renderci conto di essere addormentati: semplicemente, ci facciamo attraversare dalle sensazioni e spesso al mattino dimentichiamo ogni cosa. Durante un sogno lucido, invece, siamo consapevoli di trovarci all’interno di un mondo onirico e possiamo in qualche misura fare delle scelte, come se fossimo svegli. 

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I sogni lucidi sono esperienze interessanti, perché permettono di vivere delle vere e proprie avventure oniriche: ci permettono di diventare sceneggiatori del nostro stesso sogno e regalano in questo modo un senso di soddisfazione. Secondo il Dr. Stephen LaBerge, fondatore del Lucidity Institute di Stanford, i sogni lucidi sarebbero anche benefici per la salute mentale. Infatti questo tipo di esperienza aiuterebbe a sviluppare l’autostima e ad affrontare, quasi come un’auto-terapia ipnotica, le paure più profonde che gravitano al di sotto del livello della coscienza. I sogni lucidi, a quanto emerge dal lavoro di ricerca di LaBerge, si manifestano durante la fase REM, che è caratterizzata da movimenti oculari molto rapidi e da una grande attività cerebrale. 

Fin dal passato, quando le tradizioni animiste e sciamaniche (ma anche quelle greche e romane) vedevano nei sogni un mezzo di comunicazione col divino, si è tentato di capire come indurre i sogni lucidi. Negli ultimi anni sono state messe a punto molte tecniche, che si basano su assunti scientifici ma non sono dimostrabili e non garantiscono l’effettivo successo. I meccanismi di base sono due: modificare intenzionalmente il proprio ritmo circadiano e allenarsi a porre attenzione ad alcuni elementi della realtà, per facilitare il loro ingresso nei sogni notturni. 

Ad esempio la cosiddetta tecnica CAT prevede di svegliarsi per alcuni giorni 90 minuti prima del solito orario, modificando il ritmo circadiano abituale. Questa tecnica indurrebbe il cervello a mettersi in stato di allerta anche quando la sveglia è programmata al solito orario, favorendo l’emersione dei sogni lucidi prima del risveglio. 

C’è poi il metodo di controllo della realtà, o RCT. Questa tecnica richiede di focalizzare l’attenzione, in determinati momenti della giornata, su elementi come la luce o il design di una stanza. In questo modo sarà più facile che questi si ripresentino nel sonno. Anche la mindfullness e la meditazione potrebbero aiutare a sviluppare sogni lucidi, perché allenano a “sentire” il corpo e a diventare coscienti dello scorrere dei pensieri. 

Infine, anche il classico diario dei sogni, dove scrivere appena svegli tutto ciò che si ricorda della notte trascorsa, dovrebbe aiutare in particolare chi ha difficoltà a ricordare le proprie esperienze oniriche a diventare più consapevole. 

Chiaramente nessuna di questa tecnica garantisce un risultato, ma è interessante l’idea di poter pianificare in qualche modo i propri sogni quando si è svegli, per poi dirigerli come un capitano di nave quando si dorme. È un modo prezioso di tenere allenata la fantasia, come leggere libri o guardare film.



 Commenti (2)
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  1. cri_cri62, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
    Mi capitava sovente che mi rendessi conto che la situazione che credevo di stare vivendo fosse un sogno. Ora mi capita molto più di rado. Spesso sognavo di essere inseguita da qualcuno che mi incuteva parecchio timore ma poi mi rendevo conto che la situazione non era reale ma che si trattava di un sogno. Allora mi sedevo e aspettavo che l'inseguitore mi raggiungesse senza più paura. Ma prima che riuscisse ad acciuffarmi mi svegliavo. Altre volte sognavo persone a me care che magari non ci sono più.. E rendendomi conto che si trattava solo di un sogno cercassi di stringere gli occhi cercando di prolungare il sonno e quindi il sogno il più possibile. Ma la situazione svaniva quasi subito... sigh...
  2. albatross20, Roma (Lazio)
    Interessante e in effetti modificando il mio ritmo circadiano e svegliandomi forzatamente prima, tutte le mattine mi ricordo, anche se non totalmente, il sogno fatto e comunque sogno di più. sarebbe bello poter avere memoria in modo dettagliato dei sogni, ma è difficile


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