La psicologia inversa è una semplice tattica che mira a indirizzare l'altra persona, stimolandola senza costringerla. Utilizzata principalmente nell'ambito dell'educazione, la psicologia inversa ha le sue applicazioni anche nella sfera della seduzione. Purché ci si dia un limite, può risultare davvero utile.
La psicologia inversa è, in poche parole, un atteggiamento in grado di spingere qualcuno a fare l'opposto di ciò che noi facciamo o diamo l'impressione di comunicare in un dato momento. Può essere usata anche per convincere qualcuno a fare una cosa che spontaneamente non vorrebbe.
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Gli esempi più comuni di psicologia inversa si ritrovano nell'ambito dell'educazione. Spesso, i genitori utilizzano questo metodo per convincere il bambino a seguire l'indirizzo voluto senza ricorrere all'obbligo e alla punizione. Caso tipico è quello del piccolo che non vuole mangiare le verdure ma viene indotto a farlo attraverso storie attraenti, oppure con atteggiamenti che rendano l'odiato piatto desiderabile giocando con il gusto del proibito.
Anche in età adulta, al lavoro e in amore si può utilizzare la psicologia inversa o esserne i destinatari, con la differenza che rispetto a quando si è bambini è ora più facile smascherare i tentativi di manipolazione e disinnescarli.
La psicologia inversa, secondo gli specialisti, può essere utile per aiutare la seduzione o ravvivare la vita di coppia, a patto che si usi cum grano salis e che non diventi una cattiva abitudine per saltare step importanti come la discussione a viso aperto.
Quando una relazione di coppia si allenta, potrebbe sorgere la tentazione di utilizzare tecniche come queste:
- Tecnica dell'indifferenza: smettere, ad esempio, di telefonare al partner alla solita ora, rendendosi più distanti e meno propositivi.
- Tecnica senza i "no": se, ad esempio, il partner vuole uscire con gli amici e noi lo vorremmo accanto, si tratta non di porre impossibili divieti ma di utilizzare frasi come: "peccato! Avevo preparato una sorpresa per stasera...".
Questi utilizzi della psicologia inversa di solito funzionano, ma bisogna essere estremamente cauti nell'utilizzarli perché sono quantomai vicini al ricatto emotivo; se si eccede, l'intento di stuzzicare il partner e riaccendere il desiderio potrebbe trasformarsi in un momento di umiliazione o accendere i sensi di colpa.
La psicologia inversa rientra anche tra le tattiche di conquista o di riconquista: mostrarsi contraddittori alternando momenti di interesse ad altri di apparente disinteresse, oppure mostrarsi sicuri e sereni nonostante si abbia paura, oppure fingere di essere attratti da una terza persona per stimolare la gelosia. A fare la differenza tra il buono e il cattivo utilizzo di queste millenarie tattiche seduttive sono l'onestà, l'amore e la moderazione.
In poche parole, se tra voi due non esiste un interesse reale, la psicologia inversa potrebbe rivelarsi un semplice gioco manipolatorio o inutile; la moderazione è ciò che fa la differenza tra un invito innocente e un'aggressione mascherata.
Certo è che, così come è per i bambini, ciò che si nega o finge di negarsi risulta inevitabilmente più affascinante e desiderabile: tre quarti della seduzione si gioca su questo sottile confine.