Esploriamo le cause del sintomo principale della crisi di coppia.
A volte nelle relazioni intime capita qualcosa di inquietante: più o meno all’improvviso, da un sentimento di amore e apprezzamento per il partner, si passa a un atteggiamento di repulsione e disgusto nei suoi confronti. Ogni cosa in lui o lei suscita fastidio, ogni aspetto del suo carattere e ogni atteggiamento risultano insopportabili. Questo passaggio può generare confusione e spingere a interrogarsi sui propri sentimenti; talvolta può dar luogo a un senso di colpa. Per evitare di angosciarsi è meglio indagare quali possono essere le possibili cause di questo sentimento di disgusto. Ecco alcune possibilità:
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- Idealizzazione e disillusione
L’idealizzazione con conseguente disillusione è la principale causa di un disgusto per il partner che insorge in modo repentino. All’inizio di una relazione è molto comune idealizzare il partner: si è in quella che alcuni esperti definiscono “la fase rosa”, quando tutto in lui o lei sembra perfetto e si ha l’impressione di avere finalmente trovato l’altra metà della mela. In questa fase si ripongono nel partner aspettative troppo alte, impossibili da mantenere nel tempo, e si proiettano sulla sua figura qualità che possono essere immaginarie. Quando lui o lei inizia a disattendere le aspettative, si passa all’improvviso a una fase di svalutazione, nella quale si può provare anche disgusto. Il problema, qui, non è tanto nella relazione ma nelle illusioni personali.
- Differenze esagerate o conflitti irrisolti
Con l’andare del tempo nella coppia possono emergere differenze difficili da conciliare o conflitti irrisolti. Le differenze possono riguardare il carattere o la sfera dei valori, con distanze dal punto di vista etico, religioso ecc. I conflitti non risolti, invece, possono essere problematiche interpersonali che per un certo periodo sono state ignorate ma riemergono sotto forma di disgusto. Il problema principale, qui, sta nei bisogni emotivi non soddisfatti: è normale provare avversione per un partner che non sembra corrispondere più ai propri desideri intimi, risultando incapace di garantire una vita di coppia ideale. Questo genere di problema è risolvibile attraverso un lavoro comune, trovando nuovi compromessi e “patteggiando”, o andando a rispolverare conflitti passati per risolverli nel presente.
- Comportamenti dannosi o distruttivi
È comune provare avversione per un partner che mostra comportamenti antisociali, che aggredisce, manipola, tradisce. Il disgusto è la naturale conseguenza del tradimento della fiducia che si era riposta nel partner. Trovarsi di fronte a un compagno/a che da tenero e dolce diventa abusante è un vero e proprio trauma e il sentimento di repulsione è una sacrosanta forma di autoprotezione.
- Cambiamenti e crescita personale
Nella vita si cambia, si cresce, ci si trasforma. Una sensazione di distanza crescente dal partner può essere, paradossalmente, un riflesso della crescita personale. Maturando, le persone possono scoprire nuovi hobby e interessi, ma soprattutto nuovi obiettivi di vita. Cambiando pelle, è normale che il “vecchio”, che può essere rappresentato dal partner di una vita, stia stretto. Qui è fondamentale comprendere se è ancora possibile riunire le strade che si sono divise, se quindi il disgusto è una fase, o se i membri della coppia sono diventati effettivamente troppo diversi per rimanere insieme.
Il disgusto per il partner è molto di frequente un sintomo della crisi di coppia e, come sappiamo, queste fasi così delicate si concludono con la riconciliazione o con la separazione, senza vie di mezzo. È bene che tutti sappiano, però, che nella stragrande maggioranza dei casi il rapporto sarebbe recuperabile con impegno e volontà da entrambe le parti (non ci riferiamo, ovviamente, al caso in cui ci siano abusi: a quel punto la relazione va interrotta).