Secondo l’autore Gary Chapman esistono cinque modi principali per dimostrare affetto, che vanno conosciuti per evitare incomprensioni in coppia.
La teoria dei cinque linguaggi dell’amore, ormai molto popolare, è stata proposta per la prima volta da Gary Chapman in un libro che si intitola, appunto, “I cinque linguaggi dell’amore”. L’autore, consulente matrimoniale ed esperto di relazioni, ha notato nella sua lunga pratica professionale che le coppie non sempre si capiscono, perché i partner esprimono il loro amore in modi diversi. Nessuno di questi modi, tuttavia, è meno importante di un altro: si tratta solo di comprendere come il proprio compagno/a comunica il suo affetto.
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Ad esempio, Carolina potrebbe sentirsi poco amata da Massimo perché lui, pur facendole molti regali, non le rivolge quasi mai parole di affetto. Oppure, Mattia potrebbe dubitare dell’amore di Anna perché lei, pur standogli sempre molto vicina quando sono in coppia, gli dedica poco tempo. La chiave per evitare di cadere in equivoci pericolosi per la coppia è proprio conoscere tutte le principali sfumature con cui si manifesta l’amore, per comprendere il linguaggio prediletto dal partner e il proprio.
I cinque linguaggi dell’amore sono:
- Atti di servizio
Chiamiamo atti di servizio tutte quelle piccole-grandi azioni che sono volte a migliorare la vita quotidiana del partner. Ad esempio, preparare la cena dopo che l’altro ha passato una lunga giornata fuori è un atto di servizio che si traduce in testimonianza d’amore. Se il tuo partner si lamenta spesso di non ricevere abbastanza aiuto da te, è possibile che il suo linguaggio dell’amore sia proprio quello degli atti di servizio. In questo caso puoi gratificarlo offrendoti di aiutarlo senza che lui debba chiedertelo e facendo piccole azioni in grado di semplificare la sua quotidianità.
- Parole di affermazione
Ci sono persone che hanno più bisogno delle altre di sentirsi dire quanto sono amate e apprezzate. Per loro, le parole di affermazione sono il principale linguaggio dell’amore. I partner che prediligono questo modo di esprimere affetto hanno bisogno di dare e ricevere parole piene di sentimento, anche nella quotidianità. Questo ha un impatto positivo sulla loro autostima.
- Dare e ricevere regali
I doni sono il più tangibile dei linguaggi dell’amore, in quanto il regalo è qualcosa che resta nel tempo. Molti, tuttavia, malinterpretano questo modo di esprimere affetto, considerandolo come un tentativo superficiale di “comprare” il partner. Se vissuto sinceramente, il linguaggio dell’amore fatto di doni è ben di più: è un modo di esprimere affetto che va al di là del valore materiale dell’oggetto donato. Chi usa prevalentemente questo linguaggio pensa a lungo ai regali da fare, li sceglie con cura e si assicura che il momento di consegnarli sia perfetto.
- Contatto fisico
Il contatto è uno dei mezzi d’espressione dell’affetto più potenti: toccarsi, baciarsi, abbracciarsi… sono azioni che sprigionano affetto e donano calore interiore. Alcune persone sono più “fisiche” di altre e hanno un costante bisogno di interfacciarsi con il partner attraverso coccole e carezze: questo tipo di linguaggio è molto semplice e puro, ma non deve mai superare la barriera del consenso.
- Tempo di qualità
Donare del tempo di qualità significa essere presenti totalmente per l’altro, dedicando mente e corpo alla relazione. Al di là dell’attività che viene svolta, qui conta soprattutto la presenza. Le persone che adottano questo linguaggio dell’amore in modo prevalente sono molto attente ed empatiche e sanno come mettere il partner a suo agio: lo fanno sentire accolto e ascoltato e sono in grado di strappargli un sorriso anche in una giornata nera.
Ovviamente l’ideale è che i cinque linguaggi dell’amore si presentino tutti insieme e con una certa intensità. È importante però sapere che in genere le persone puntano di più su un solo linguaggio, adottandolo come prevalente. Questa consapevolezza può ridurre le incomprensioni in coppia, rendendo più recettivi alle dimostrazioni d’affetto “particolari” che vengono date e ricevute. A volte ci sentiamo poco amati, ma semplicemente non siamo in grado di comprendere quanto l’altra persona stia facendo per gratificarci.