Dire la verità è sempre la cosa giusta? Forse no.
Secondo Oscar Wilde la sincerità è preziosa, ma quando è troppa diventa fatale. Ci sono situazioni in cui dire la verità in modo diretto e sfrontato passa dall’essere una azione lodevole a configurare un “sincericidio”, una sorta di suicidio-omicidio che mette tutti KO. C’è, insomma, una grande differenza tra dire la verità e usarla per fare danni, sia a se stessi che agli altri.
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Qual è il profilo tipico del “sincericida”, il kamikaze della verità? Di solito ci sono due possibilità:
- La persona ritiene di aver subito un torto e usa il potere della sincerità per punire se stessa o gli altri. La verità, detta in modo spietato, diviene un’arma con la quale combattere il mondo, reo di aver deluso le sue aspettative.
- La persona è una “sincericida nata”: pensa di essere l’unica ad avere ragione, a potersi sedere dalla parte dei buoni; disprezza chi adorna la verità per far sì che faccia meno male; ritiene che i giri di parole siano inutili quando la verità, se pur dolorosa da pronunciare, è chiara ed evidente.
L’errata credenza che le persone di questo tipo portano con sé è che essere sinceri significhi automaticamente essere buoni. Non è così in quanto a volte la verità, detta in modo troppo asciutto, può essere motivo di profonda sofferenza per le persone. Facciamo l’esempio di qualcuno che combatte da sempre con un difetto fisico: a cosa serve evidenziarlo, se non a generare dolore? A volte infatti il “sincericidio” nasconde un altro problema, che è quello della mancanza di empatia.
Ci sono alcune circostanze nelle quali è meglio non dire la verità. Eccole:
- Quando la verità non apporta valore
Quando una persona è perfettamente consapevole di una verità, a che serve ripetergliela? Probabilmente solo a rigirare il dito nella piaga. Ricordare a uno storpio di avere la gamba storta serve solo a umiliarlo e non apporta nessun tipo di valore.
- Quando una persona non è pronta ad affrontare la verità
Non sempre siamo pronti ad affrontare la verità. Non è un caso che durante i colloqui psicologici i professionisti della salute mentale guidino gradualmente i pazienti verso la comprensione e l’accettazione della realtà. Dire le cose come stanno a una persona che non è pronta a gestire la situazione fa solo male.
- Quando è il momento sbagliato
Ci sono momenti in cui la verità non porta valore perché viene usata come arma offensiva. Se ad esempio si dice una verità durante un litigio, la persona crederà che si tratti di un tentativo di ferirla e si metterà sulla difensiva. Lo stesso vale per i momenti di fragilità: dire la cruda verità a qualcuno che non sta passando un buon periodo è solo un modo di buttarlo ulteriormente giù.
Evitare di cadere nel “sincericidio” non significa cominciare a mentire, ma trovare il modo per rendere la verità meno dolorosa da affrontare. A meno di non voler far male a qualcuno, è bene imparare a gestire la verità, comunicandola nel modo e nel momento giusti e se necessario anche un po’ “addolcendola”.