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7 segni che hai imparato a inibire le tue emozioni durante l'infanzia
Molti bambini, soprattutto in passato, venivano educati a reprimere le emozioni anziché a esprimerle. Sei uno di loro?

Tutti proviamo emozioni, ma il loro linguaggio si impara. E il momento in cui si dovrebbe imparare è l’infanzia. Purtroppo molti genitori educano i loro figli a reprimere le emozioni anziché a esprimerle, a tacere anziché a piangere, a inibire anziché a elaborare. Così si è creata una generazione di adulti che non sa dialogare con il proprio sentire e che avverte di avere un problema, ma non sa come affrontarlo. Pensi di essere uno di quei bambini a cui è stato insegnato a reprimere le emozioni? Leggi questi 7 segni e confrontali con come ti senti.

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  1. Convivi con un costante senso di vuoto

Il senso di vuoto è qualcosa di difficile da descrivere, ma chi lo prova sa quanto sia frustrante e doloroso. Se hai imparato a inibire le tue emozioni durante l’infanzia potresti non riuscire a entrare in contatto con esse e provare questa sgradevolissima sensazione di vuoto al posto di rabbia, tristezza, desiderio…

  1. Senti che ti manca un “pezzetto”

Sei ormai diventato adulto, tuttavia avverti che qualcosa non è maturato in te. Ti confronti con gli altri e non ti piaci: senti che manchi di spontaneità, di sicurezza in te stesso, di fiducia… senti tutto questo e non sai come rimediare, perché non ti sei mai accorto che il problema ha a che fare con la libertà di esprimere ciò che provi.

  1. Molte situazioni sociali ti mettono a disagio

Le situazioni sociali sono quelle durante le quali le emozioni detonano, e chi non è a proprio agio con se stesso può sentirsi facilmente un pesce fuor d’acqua. Per quanto uscire con gli amici e divertirti ti possa piacere, potresti provare spesso un senso di imbarazzo che non riesci a spiegarti.

  1. Ti senti dire dal partner di essere “freddo” o “cervellotico”

Potresti avere un problema con la repressione delle emozioni se il tuo partner ti rimprovera spesso di essere freddo o distaccato. Le relazioni intime richiedono una vicinanza emotiva che implica necessariamente il riconoscimento e l’espressione della propria interiorità… cosa che a te riesce difficile fare.

  1. Anziché dire ciò di cui hai bisogno scegli di tacere

Se da bambino hai imparato a reprimere le tue emozioni la cosa che ti riuscirà più difficile in assoluto è esprimere i tuoi bisogni. Questo perché, inconsciamente, senti che questi non siano importanti. Se qualcosa ti provoca tristezza, rabbia o angoscia ti tieni tutto dentro anziché permetterti di esprimerlo, e la cosa frustrante è che non sapresti nemmeno come farlo.

  1. Manchi di autostima

Chi pensa che le proprie emozioni non siano importanti non rispetta nemmeno se stesso come persona. Chi non ha avuto modo, da piccolo, di esprimere e vedere accolte le proprie emozioni convive spesso, una volta adulto, con lo spettro della bassa autostima.

  1. Non riesci a comunicare le tue emozioni

Sei consapevole di avere delle emozioni (sei un essere umano!) ma non riesci a esprimerle come vorresti. Spesso cerchi di essere assertivo ma abbandoni il dialogo per frustrazione o per rabbia, senza riuscire a dire ciò che veramente avresti voluto. Anche comunicare le tue emozioni a te stesso è difficile. Potresti non sapere come ti senti, se arrabbiato o triste, se felice o nervoso…

Come si fa a superare l’inibizione emotiva? È necessario un profondo lavoro di crescita personale. Per prima cosa, bisogna fare molta autoanalisi per iniziare a identificare le proprie emozioni; successivamente, bisogna imparare a esprimere ciò che si sente in modo assertivo, non violento né eccessivamente passivo. Vale la pena di entrare in contatto col mondo delle proprie emozioni: quando lo si fa, la vita diventa gradualmente più colorata e anche le relazioni ne risentono in modo positivo.



 Commenti (2)
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  1. marco_ve68, Dolo (Veneto)
    Anche la timidezza soprattutto con l'altro sesso può essere uno di questi segni che indicano di aver avuto una educazione di repressione dei propri sentimenti?
  2. sandrasettezero, Ancona (Marche)
    Purtroppo era la società che lo imponeva, oggi Ancor di più 😭


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