Come affrontare una disconnessione emotiva e le 3 principali cause per cui avviene
Comportamenti indesiderati da parte di qualcuno, traumi, problemi di salute mentale… sono diversi i motivi che ci portano, a un certo punto, al totale distacco emotivo e alla perdita di empatia.
La disconnessione emotiva, meglio nota come distacco emotivo, è il fenomeno che avviene quando improvvisamente o poco a poco si finisce per mettere da parte l’empatia, sentendosi impermeabili ai sentimenti degli altri – appunto, distaccati, disconnessi. Da un certo punto in poi la vita emotiva delle altre persone – tutte o solo alcune – sembra non essere più un oggetto di interesse. Sembra una strategia calcolata, vista da fuori, un modo per coprire un egocentrismo che c’è sempre stato ed è stato mascherato, ma non è così.
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Quali sono allora i motivi per cui a un certo punto la nostra mente si “stacca” e la vita degli altri, o magari quella di chi fino a poco tempo fa sembrava il nostro amore della vita, smette di importarci?
La disconnessione emotiva è spesso una strategia di coping: in psicologia si chiamano strategie di coping quelle tecniche e meccanismi che le persone utilizzano per gestire lo stress, le difficoltà e le emozioni negative. Il termine "coping" deriva dall'inglese "to cope" che significa “far fronte a qualcosa”. Sostanzialmente il coping è uno strumento di difesa. Quando una persona continua a ferirci o è diventata una zavorra tossica nella nostra vita la mente, per difesa, può distaccarsi.
Anche un trauma, come un’aggressione o un tradimento, può generare una disconnessione emotiva. Si tratta sempre di un meccanismo di difesa della mente nei confronti dell’aggressore, che non deve essere più guardato con fiducia ma con sospetto e paura.
Altre volte la disconnessione emotiva è il risultato di un problema di salute mentale, come ad esempio la depressione. Un sintomo tipico della depressione è il disinteresse per cose e persone che prima di ammalarsi erano molto importanti per la persona.
Vediamo ora quali sono i segnali tipici della disconnessione emotiva, per riconoscerla meglio:
- Difficoltà a provare empatia: questo è il segnale più importante di una disconnessione emotiva in atto, anche se di solito viene percepito solo dalla persona che la sperimenta e meno dagli altri.
- Isolamento sociale: l’isolamento è, invece, il segnale più vistoso dall’esterno, anche se spesso risulta difficile da interpretare. Una persona che è disconnessa emotivamente dal mondo in generale, come avviene per i depressi, potrebbe chiudersi in casa senza apparente motivo. L’isolamento può definirsi anche come il perdere o allentare i contatti con una specifica persona.
- Difficoltà ad aprirsi agli altri: chi si sente disconnesso emotivamente fatica ad ammetterlo e in generale tende ad assumere un atteggiamento più diffidente del solito nei confronti delle altre persone. In questo momento, non parla molto di come si sente.
- Problemi nel provare emozioni positive: se la disconnessione viene da un trauma o da una patologia, comporta la sensazione di non poter mai più essere felici o la difficoltà, in generale, a percepire le emozioni “buone”.
- Senso di vuoto: l’empatia se ne è andata e rimangono solo due cose, il rimuginio su di sé e il vuoto. Per quanto il distacco sia una strategia d’emergenza elaborata dalla mente e fino a un certo punto utile, può dare un gran senso di vuoto interiore e fare anche paura.
Il modo in cui va affrontata la disconnessione emotiva dipende molto dalla sua causa. Di certo, se il distacco emotivo ha origine dal comportamento di una persona “tossica”, è giusto non riprendere contatto con lei. Questo però non significa che ci si debba lasciare andare allontanandosi dal resto del mondo e non riuscendo più a provare fiducia per nessuno. Sia in questo caso che in caso di depressione combattere la tendenza a isolarsi completamente è fondamentale.