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Il Biofeedback, una tecnica di autoregolazione
Il biofeedback è una tecnica innovativa utile per risolvere problemi sia psicologici che fisici unendo la scienza, la psicologia e le tecniche antiche come meditazione, respirazione ed esercizi di decontrazione muscolare.

Il biofeedback  è una tecnica utilizzata in psicologia e medicina per aiutare le persone a migliorare la propria salute e benessere attraverso il controllo consapevole di processi fisiologici che di norma sono involontari. Questa tecnica si basa sull'uso di dispositivi elettronici per monitorare e fornire, appunto, dei feedback su funzioni corporee come il battito cardiaco, la tensione muscolare, la temperatura della pelle, la conduttività elettrica della pelle e le onde cerebrali, a “caccia” dei segnali di ansia e stress nell’obiettivo di azzerarli o ridurli.

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Perché ricorrere a una tecnica così complessa come il biofeedback in caso di ansia e stress? Quando ci si sente stressati, è inutile provare a “cercare di rilassarsi”. L’effetto è pari a zero, come quando si dice a una persona che ha l’ansia che non dovrebbe averla. Inoltre “provare a rilassarsi" è fisiologicamente impossibile perché più si cerca di controllare qualcosa più si pensa ad essa. Trovarsi in tensione e cercare di placarla con la forza di volontà significa mettersi ancora di più in tensione: il massimo che si può ottenere è di mascherare lo stato indesiderato, ma non lo si risolve.

Una metafora molto utile per capire il processo è quanto accade nelle sabbie mobili: più la persona cerca di divincolarsi più va a fondo. L’unica tecnica utile per salvarsi dalle sabbie mobili è sdraiarsi, abbandonandosi, in modo che naturalmente ci si trovi a liberarsi pian piano. Infatti la differenza di densità tra il corpo e il terreno porta il primo a “galleggiare” naturalmente sulle sabbie mobili. È così che funziona il biofeedback, un approccio “meccanico” ai problemi psicologici.

Durante una seduta di biofeedback il professionista rileva parametri fisiologici in tempo reale (come il battito cardiaco) e prova insieme al paziente una serie di azioni per vedere “scientificamente” quale funzioni per lui. Ad esempio per un battito accelerato, tipico dell’ansia, si possono provare varie tecniche di respirazione o di meditazione. In questo modo la persona impara a gestire i propri sintomi sgradevoli senza l’intervento della volontà ma imparando tecniche utili allo scopo. È per questo che il biofeedback è così apprezzato dagli sportivi professionisti, che durante le gare devono sopportare molta tensione.

Il biofeedback è utilizzato per trattare una varietà di condizioni, tra cui:

  • Ansia e stress: aiuta a ridurre i sintomi dell'ansia e dello stress attraverso il controllo della respirazione e della tensione muscolare.
  • Emicranie e cefalee: può ridurre la frequenza e l'intensità degli attacchi di emicrania.
  • Ipertensione: aiuta a regolare la pressione sanguigna.
  • Disturbi del sonno: può migliorare la qualità del sonno.
  • Incontinenza urinaria: utilizzato per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico.
  • Disturbi dell'attenzione e iperattività (ADHD): può migliorare l'attenzione e ridurre l'impulsività nei bambini con ADHD.


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