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Così Sailor Moon, Lamù e le altre icone manga hanno sovvertito gli stereotipi di genere
La cultura giapponese tradizionale, pur essendo ricca di esempi di donne eroine, ha spesso insistito su una rappresentazione della donna timida e passiva. Ma già dalla fine degli anni ’80 sono nate, nell’animazione nipponica, eroine che hanno sfidato gli stereotipi di genere.

I manga e gli anime giapponesi hanno una ricca storia di personaggi iconici che hanno influenzato non solo la cultura popolare in patria, ma anche oltre i confini nazionali. Tra questi, figure come Sailor Moon, Lamù e molte altre hanno giocato un ruolo significativo nel sovvertire gli stereotipi di genere e nel promuovere l'empowerment femminile in un contesto spesso dominato da convenzioni patriarcali.

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Non dimentichiamo che in Giappone l’animazione non si rivolge solo ai bambini, come per lungo tempo è stato da noi, ma anche ai ragazzi e gli adulti. Figure come quelle di cui parleremo rappresentano dunque un vero e proprio messaggio lanciato all’intera società.

  1. Sailor Moon: L'eroina che esprime il coraggio delle ragazze

Sailor Moon, il cui vero nome nella serie è Usagi Tsukino, è una delle più celebri eroine dei manga e degli anime. Creato da Naoko Takeuchi, Sailor Moon ha debuttato nel 1991 e ha rapidamente catturato l'immaginazione di un vasto pubblico globale. Ciò che ha reso Sailor Moon così rivoluzionaria è stata la sua rappresentazione delle ragazze come potenti guerriere in grado di difendere il mondo, combattendo il male con il potere dell'amore e dell'amicizia. Nonostante il suo carattere dolce e un po’goffo, Usagi/Sailor Moon dimostra costantemente coraggio e determinazione, smentendo l'idea che le ragazze debbano essere passive o deboli. La trasformazione in Sailor Moon riflette l’idea che anche ragazze apparentemente ordinarie abbiano “poteri” nascosti che possono utilizzare per cambiare la propria vita rendendola straordinaria.

  1. Lamù: Un'aliena sexy, ribelle e indipendente

Un'altra icona manga che ha sfidato gli stereotipi di genere è Lamù, la protagonista dell'omonima serie creata da Rumiko Takahashi. Lamù, un'aliena proveniente dal pianeta Oniboshi, è nota per la sua personalità estroversa, la sua sessualità libera e la sua indipendenza. Contrariamente alla tradizionale immagine della ragazza giapponese riservata e obbediente, Lamù è audace, determinata e non si sottomette facilmente agli uomini o alle convenzioni sociali. La sua storia d'amore con il terrestre Ataru Moroboshi è un esempio di come la serie abbia affrontato temi di relazioni interculturali e di genere in modo avanguardistico per l'epoca.

Oltre a Sailor Moon e Lamù, ci sono molte altre icone manga che hanno contribuito a sovvertire gli stereotipi di genere e a promuovere la diversità e l'uguaglianza. Personaggi come Nausicaä di "Nausicaä della Valle del vento" di Hayao Miyazaki, una principessa guerriera che protegge la sua terra natale dalle minacce esterne, e Motoko Kusanagi di "Ghost in the Shell" di Masamune Shirow, un cyborg che riflette profondamente sulla propria identità e sulla natura dell'essere umano, sono solo due esempi di come il mondo del manga e dell'anime abbia prodotto figure femminili complesse e influenti.

Anche la cultura giapponese, come e forse più della nostra, si presenta ancor oggi rigida sul tema degli stereotipi di genere e tende ancora ad assegnare alle donne un ruolo limitato. Se le cose stanno cambiando, in Giappone come nel resto del mondo, lo dobbiamo anche al coraggio di fumettisti e animatori che già trenta, quaranta anni fa si sono messi al lavoro per disegnare eroine “diverse” aprendo la strada al mondo dell’animazione contemporanea che è sempre più attenta a questi temi. Perciò grazie a Sailor Moon, a Lamù, a Nausicaä e a tutte le altre!



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