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Rupofobia: la paura dello sporco che terrorizza
Cos’è, da dove nasce e come si combatte la paura ossessiva dello sporco

La parola rupofobia (dal greco “rùpos” che vuol dire “sudiciume” e “phòbos”, “paura”) indica la paura eccessiva e ossessiva per lo sporco. Fa parte, come si può intuire dalla parola stessa, del gruppo delle fobie.

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Molte persone rassettano e tengono pulita la loro casa con una cura che viene considerata maniacale dai più disordinati. Questo non vuol dire però che soffrano di rupofobia. Ovviamente chi ha paura dello sporco terrà pulita la sua casa, ma lo farà in un modo ossessivo, spinto dal disagio più che dalla sacrosanta voglia di vivere in un ambiente gradevole.

Chi soffre di rupofobia potrebbe avere reazioni di forte ansia anche solo al pensiero di trovarsi in un luogo poco pulito e può provare un vero disgusto in ambienti notoriamente sporchi come i treni, le stazioni o altro. Per questo può mettere in atto dei comportamenti evitanti e chiudersi sempre di più nel proprio “bozzolo”.

Inoltre i rupofobici non puliscono la casa con tranquillità e naturalezza ma tendono a mettere in atto dei veri e propri rituali ossessivi.

I rupofobici sono un po’ diversi dai germofobici. Questi ultimi hanno in genere paura dello sporco perché lo vedono come una possibile fonte di contaminazione e di malattia. Il gesto più comune di un germofobico è lavarsi continuamente le mani per allontanare virus, germi e batteri dal proprio corpo: infatti questa fobia viene chiamata anche “sindrome di Pilato”. Chi è rupofobico non ha particolari pensieri “ipocondriaci” e la sua paura per il sudiciume è piuttosto generica.

La stagione del Covid-19 non ha certo aiutato chi soffre di germofobia e rupofobia: anzi, con la diffusione capillare di norme igieniche extra-ordinarie chi già prima aveva paura dello sporco si è visto rafforzato nei suoi comportamenti (purtroppo).

Ma perché alcune persone soffrono di rupofobia? Le cause possibili possono essere un’educazione rigida per quanto riguarda le norme igieniche o la presenza di un disturbo psicologico come il DOC (disturbo ossessivo compulsivo). Anche la presenza di un disturbo d’ansia o di un trauma legato allo sporco possono favorire lo sviluppo di questa fobia.

Secondo la psicologia psicosomatica la rupofobia può essere ricollegata a una paura dello “sporco interiore”, ossia delle parti di sé più oscure e inconfessabili che si cerca di censurare in ogni modo.

Qualsiasi comportamento esagerato e ossessivo non è sano e in particolare chi soffre di rupofobia può riscontrare dei problemi come:

  • Dermatiti dovute ai troppi lavaggi del corpo o all’eccessivo utilizzo di prodotti per la casa
  • Comportamenti evitanti nei confronti di luoghi sporchi che limitano la libertà di movimento
  • Senso di ansia se non si riesce a mantenere il proprio standard di pulizia
  • Ipocondria

Un altro sintomo tipico di tutte le fobie è l’ansia anticipatoria, cioè una sensazione estremamente sgradevole che si prova al pensiero, o nella prospettiva, di essere esposti all’oggetto della propria fobia.

Le fobie, fortunatamente, non sono vere e proprie patologie anche se limitano molto la vita personale. Con una psicoterapia breve e incentrata direttamente sul sintomo è possibile “guarire” in tempi rapidi.



 Commenti (1)
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  1. cri_cri62, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
    Ci pensavo proprio oggi, mentre pulivo sul pulito, come mi accade spesso... come erano più serene le nostre nonne se anche le loro abitazioni non erano esageratamente in ordine e neppure tutte linde e disinfettate. Però quando entravi nelle case delle nonne come. minimo venivi accolta dal profumo irresistibile della torta di mele appena sfornata o dal profumo di arrosto se era l'ora di pranzo. Adesso le case sono pulitissime, tutte bianche, nessun soprammobile ma vieni accolta dall'odore di detersivo o, se ti va bene, dai bastoncini imbevuti di fragranze orientali. Ma ... nulla che bolla in pentola!!!


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