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Perché dovremmo usare di meno il GPS?
Dipendere troppo dal GPS non allena la nostra memoria spaziale e ci rende sempre meno bravi a orientarci.

L’orienteering è uno sport che impone ai partecipanti di raggiungere una destinazione segnata su una mappa attraversando dei punti specifici durante il percorso. Per giungere al traguardo stabilito, che ovviamente non si è mai visitato prima, si può contare solo su una mappa, una bussola e sul proprio cervello.

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Fino a qualche decennio fa l’orienteering non era che la versione più estrema di un’abitudine consolidata: le persone, per orientarsi dentro e fuori città, utilizzavano le mappe, il ragionamento e la memoria spaziale. Oggi, grazie alla tecnologia GPS che facilita enormemente il compito di orientarsi e tracciare un percorso, stiamo rischiando di smarrire le nostre capacità di posizionamento e memoria dei luoghi.

Un recente studio dell’università canadese Mc Mahon si è basato proprio sull’orienteering e ha stabilito che la capacità di orientarsi non è solo innata ma è, per la maggior parte, una questione di allenamento. Per questo motivo, se vogliamo diventare più bravi a trovare la strada, dobbiamo prenderci spesso la responsabilità di cercarla. Come? Disattivando il GPS, per esempio.

Meno utilizziamo il GPS, più siamo costretti a cercare informazioni nello spazio. Qual è il nome della via in cui siamo? Che segnaletica c’è? Sono presenti edifici particolari, alberi o segni di qualsiasi tipo che possano essere memorizzati per un secondo momento?

Se utilizzare il GPS in particolari circostanze motivate, ad esempio, dalla fretta o dal disorientamento totale in un nuovo ambiente può essere accettabile, non c’è motivo di utilizzarlo nella propria città, come invece sono in molti a fare. Alzare il naso dal telefono e godersi il percorso è già un gesto potente che ci permette di riappropriarci dello spazio.

Imparare a orientarsi richiede tempo e pratica ma può essere anche fonte di molta soddisfazione. Sii paziente e sperimenta diverse tecniche finché non ti senti sicuro nell'orientarti senza il GPS e non aver paura di chiedere indicazioni ai passanti quando ti servono: anche tradurre in pratica delle indicazioni verbali nello spazio è un modo eccellente per allenarsi.



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