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Le neurotecnologie che cambieranno le nostre vite (in meglio)
Nei prossimi anni vedremo lo sviluppo di tecnologie non invasive che miglioreranno la vita di tanti pazienti con problemi che adesso fatichiamo a gestire.

Il tema dell’unione tra uomo e macchina, preconizzato dai grandi scrittori di fantascienza del secolo scorso e tornato alla ribalta grazie ai recenti sviluppi dell’Intelligenza Artificiale, sarà nel futuro qualcosa di sempre più concreto.

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Oltre ai diversi sistemi di IA, in questi giorni sta facendo anche parlare di sé lo sviluppo di Neuralink, un’azienda di Elon Musk specializzata nella realizzazione di interfacce capaci di connettere i computer direttamente al cervello umano. È sempre più vicino un futuro nel quale sarà possibile comandare una macchina senza l’utilizzo delle mani, semplicemente tramite un chip impiantato nel cervello.

Ma tutte queste ricerche e sperimentazioni non vanno solo nella direzione di un mercato di lusso o dei servizi per le aziende: anche la medicina e la psichiatria trarranno grandi vantaggi dallo studio di neurotecnologie innovative. Ecco alcuni esempi:

  1. Elettroencefalografie per la diagnosi

Molte malattie o disagi che sembrano puramente psicologici hanno una radice “fisica”. Oggi, per esempio, la depressione o altre malattie si scoprono attraverso una “intervista” al paziente; domani, a integrare questa pratica, ci saranno elettroencefalografie sempre più avanzate, collegate all’IA e ai Big Data. Basterà indossare una cuffia con elettrodi per vedere in modo molto preciso l’attività cerebrale della persona. Pare che, oltre ai pazienti psichiatrici, trarranno sicuri benefici coloro che sono colpiti da dolore cronico.

  1. Stimolazione cerebrale contro la depressione nei giovani

La stimolazione cerebrale profonda è già un approccio valido per chi soffre di depressione maggiore. Di recente sono state sviluppate tecnologie non invasive adatte in particolare alla fascia d’età 16-24. I nuovi dispositivi vanno a stimolare la corteccia prefrontale dorsolaterale e, in combinazione con altri esercizi cognitivi, riducono i sintomi depressivi di chi non trova beneficio né dalla psicoterapia né dai farmaci o è troppo giovane per assumere grandi quantità di pillole.

  1. Prevenzione e contrasto delle crisi epilettiche

Ad oggi per prevenire le crisi epilettiche sono in uso diverse strategie tra le quali, ad esempio, l’adozione di cani “da allerta”. Diverse aziende, però, stanno sviluppando sistemi da collegare direttamente al cervello (in modo simile a Neuralink) che siano in grado di prevenire le crisi con metodi all’avanguardia.

  1. Trattamenti in realtà virtuale

Per i pazienti con disturbo post-traumatico da stress la realtà virtuale, in combinazione con altri sistemi, sarà sviluppata al fine di stimolare il cervello e ridurre, passo dopo passo, la risposta maladattiva nei confronti del trauma.

  1. Videogiochi per la formazione cognitiva

Molti dei videogiochi che scarichiamo gratuitamente sullo smartphone vengono pubblicizzati come risorse “anti-demenza” o “anti-alzheimer”, al pari delle parole crociate di una volta. Nel futuro saranno realmente sviluppati giochi sempre migliori dedicati agli anziani e pensati per contrastare il declino cognitivo, oppure dedicati a chi ha problemi neurologici e vuole accelerare la riabilitazione.

  1. Tecnologie per facilitare il mantenimento dell’attenzione

Sono attualmente in progettazione dispositivi indossabili come cuffie o orologi, pensati per aiutare chi li porta a mantenersi attento e concentrato. Per ora non si sa molto di più, ma in un’epoca di multitasking e dispersione delle energie ritrovati simili sarebbero utili a milioni di persone.

  1. Interfacce cervello-PC

Le interfacce cervello-computer come Neuralink non potrebbero rivelarsi solo puro “divertimento” ma potrebbero aiutare concretamente chi ha subito un qualche tipo di danno fisico o neurologico, come ad esempio un ictus. Infatti con le interfacce cervello-PC sarà possibile colmare, più o meno efficacemente, il vuoto lasciato dalle funzioni perdute.



 Commenti (1)
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  1. cri_cri62, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
    Sempre false speranze a persone che soffrono e che sperano in tutto ciò che viene raccontato senza alcun fondamento. Stiamo attenti a dire fesserie. Di certe cose parliamo solo quando possiamo essere più precisi!


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