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Sapete perché in primavera abbiamo sempre sonno?
In primavera molte persone riferiscono di sentirsi più stanche del solito. Non è una suggestione, ma una realtà: il corpo ha bisogno di abituarsi ai nuovi ritmi imposti dall’aumento delle ore di luce. Ecco come possiamo aiutarlo ad adattarsi meglio.

“Aprile dolce dormire” dice un proverbio. E poiché, secondo le nostre nonne, i proverbi hanno sempre un fondo di verità, occorre analizzare il motivo per cui la primavera concilia il sonno o, nei casi peggiori, mette una gran sonnolenza anche durante il giorno.

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La causa principale sta nei nuovi ritmi che la primavera impone, con la necessità per ciascuno di noi di adattarsi: l’aumento delle ore di luce e l’ora legale provocano uno squilibrio che va colmato con qualche settimana di “rodaggio”. Il punto è che alcune persone fanno più fatica di altre e possono sviluppare alcuni disturbi del sonno, come l’ipersonnia (dormire troppo) o al contrario l’insonnia (difficoltà ad addormentarsi). Un sonno scarso o eccessivo può provocare anche fastidiosi disturbi durante il giorno, come il classico mal di testa.

Parlando in termini scientifici, l’aumento delle ore di luce può alterare la secrezione di un ormone chiamato melatonina, responsabile della regolazione del ritmo sonno-veglia. Non è un caso che molti degli integratori venduti per regolare il sonno in modo naturale contengano proprio la melatonina. L’alterazione di questo ormone può provocare fenomeni come l’insonnia iniziale (difficoltà a dormire) o la ben più subdola insonnia tardiva, che comporta diversi risvegli durante la notte. Chi ha questi problemi avrà, logicamente, molto più sonno durante il giorno e potrà avere problemi di rendimento al lavoro.

Sembra quindi che la principale responsabile del sonno in primavera sia in effetti la mancanza di un buon riposo durante la notte.

I rimedi per la stanchezza primaverile possono includere, oltre all’assunzione dei già citati rimedi contenenti melatonina, anche il ricorso alle care vecchie norme di igiene del sonno: sforzarsi di andare a dormire e di svegliarsi sempre alla stessa ora, evitare alcool e caffè, fare attività fisica solo al mattino e nel pomeriggio (mai la sera), mangiare leggeri a cena. Gli esperti consigliano anche di aumentare il consumo di alimenti contenenti il triptofano, come ad esempio il pesce: questo amminoacido aiuta la sintesi della serotonina e favorisce uno stato di rilassamento che potrebbe conciliare il riposo notturno.

Per chi soffre di ipersonnia, esporsi alla luce nelle prime ore del mattino è piuttosto importante. Per chi vive in case buie, acquistare una lampada per la luminoterapia può essere un’idea. Ma anche fare delle belle passeggiate appena svegli approfittando della luce naturale è una buona idea.



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