Nirvam home page
Area personaleChatRicercaEsci
Mio Profilo|Mia Area Riservata|Mio Partner Ideale|Miei Avvisi|Mio Account
 Messaggi ricevuti 
 Messaggi inviati
 Messaggi cancellati
 Scrivi un messaggio
 Articoli 
 Visite al mio profilo 
 Richieste Chat 
 Mi hanno votato 
 Sono loro amico 
 Ho votato per loro
 I miei amici
 Lista nera
Mia area
 Attendono accesso 
 Ho autorizzato
 Ho negato accesso
Aree altri utenti
 Attendo accesso da...
 Sono autorizzato da... 
 Autorizzazioni negate 
Magazine
Registrazione richiesta
Per votare o inserire commenti è necessario registrarsi a Nirvam
Perché alcuni feriscono le persone che più amano?
Alcune persone sperimentano scatti di rabbia proprio nei confronti di coloro che amano di più. Questo atteggiamento, che ha origine nell'infanzia, deve essere compreso affinché smetta di presentarsi e di avvelenare i rapporti.

A volte basta un piccolo errore, un ritardo, un atteggiamento fastidioso a scatenare la rabbia di certe persone nei confronti delle altre. Alcuni si comportano in modo aggressivo, ma non con gli estranei o i nemici, bensì proprio con coloro che amano di più: partner, figli, genitori. Un atteggiamento che sembra illogico a pensarlo con razionalità, ma che si dimostra quantomai vero nella concretezza delle relazioni. Ma perché accade?

Link sponsorizzato

Secondo gli psicologi tutto questo ha radici, come sempre, nel passato e nell'infanzia del soggetto "aggressivo". Sembra che l'atteggiamento derivi dalla cosiddetta rabbia primaria, vissuta nel contesto familiare nei primi anni di formazione del bambino. Questa può essere legata ai genitori, agli educatori o al rapporto con fratelli e sorelle. La rabbia, vissuta in un passato lontano, è stata a lungo inespressa e passata sotto silenzio per riemergere molti anni più tardi dove meno si pensava di trovarla: nella relazione d'amore o nel rapporto con i figli. Sempre secondo gli psicologi, l'origine della rabbia e le sue circostanze primarie vengono spesso dimenticate, rimosse, in modo da proteggere il soggetto che altrimenti sperimenterebbe sintomi più gravi, di natura psichiatrica. Ma non è questo articolo il luogo per fare discorsi approfonditi in tale senso.

Bisogna però essere coscienti che quando vediamo qualcuno scattare di una rabbia immotivata contro chi lo ama, le sue motivazioni sono molto remote e non davvero legate all'episodio accaduto oggi (che spesso è insignificante).

La rabbia non è ancora cattiveria, ma non deve rischiare di diventarla. Per questo, anziché reprimere i sentimenti aggressivi, bisognerebbe fare in modo che il soggetto capisse la propria rabbia, se ne prendesse cura e facesse in modo di sciogliere i nodi del passato che l'hanno originata. Infatti, gli scatti di rabbia non possono essere passati sotto silenzio perché generano rimorsi e sensi di colpa in chi li ha e allontanano e feriscono chi li subisce. In una coppia o in una famiglia la rabbia senza controllo, per quanto piccolo sia il suo campo di azione, finisce per diventare un vero veleno che intossica i rapporti.

Per liberarsi dalla rabbia bisogna prima di tutto ammetterla, con la coscienza che aver maltrattato qualcuno sotto il suo influsso semi-inconscio non significa avere un alibi ed essere certi del perdono. Poi, la grande strada da intraprendere è quella non del senso di colpa, ma del perdono di sé. La rabbia contiene dentro di sé grandi dosi di energia che può essere "pulita" e resa utile per migliorare la vita propria e degli altri anziché peggiorarla. Ma questo, finché non ci sono amore e perdono per se stessi, non potrà mai funzionare!



 Commenti (2)
Accedi o Registrati per inserire commenti e valutazioni.
  1. franco1101, Modena (Emilia Romagna)
    È vero quello che dite
  2. debora190, Roma (Lazio)
    Verissimo. L amore è perdono


Consigli utili Condizioni d'uso Privacy policy Cookie policy Contattaci