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Il mal di schiena è dannoso per il cervello
Chi soffre di mal di schiena spesso lamenta difficoltà di concentrazione e problemi di memoria. Gli studi confermano l’importanza di questo dato.

Tra i dolori che si possono sperimentare uno dei più comuni è il mal di schiena. Ne soffre tra il 50 e l’80% degli adulti, almeno una volta nella vita. Il mal di schiena prolungato è, secondo le statistiche, tra le prime cause di infermità lavorativa e disabilità per gli under 45.

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Il dolore è duro da sopportare a livello fisico ma, secondo recenti studi, crea problemi anche nella sfera cognitiva. Stefan Söderfjell del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Umeå  in Svezia è autore di una ricerca che ha analizzato il rapporto tra il dolore alla schiena e al collo e problemi di concentrazione e memoria. Molte persone che soffrono di dolori alla schiena, infatti, lamentano difficoltà a svolgere i compiti richiesti dal lavoro e dalla vita quotidiana, sempre in riferimento alle abilità cognitive.

Lo studio, che ha coinvolto persone dai 35 agli 80 anni, conferma questa sensazione diffusa e sostiene anche che il declino cognitivo correlato all’età possa risultare più marcato nelle persone che soffrono di dolori a schiena e collo. Secondo Söderfjell la possibile causa è che il dolore ruba letteralmente l’attenzione di chi lo vive, rendendo più difficile concentrarsi, ragionare e ricordare. Il nostro sistema di elaborazione delle informazioni non è onnipotente, ma ha risorse limitate. Questo è il motivo per cui la sofferenza fisica, che richiede una certa attenzione da parte del cervello, distrae dai compiti cognitivi complessi.

Anche chi soffre di dolore cronico, che può riguardare altre aree del corpo, ha problemi di questo tipo. Per dolore cronico intendiamo una sofferenza che non passa e si estende oltre i ragionevoli tempi di guarigione. Secondo le stime, riguarda tra il 10,1% e il 55,2% della popolazione.

Le sindromi dolorose croniche hanno un forte impatto sulla vita dei pazienti: provocano a volte sintomi ansiosi/depressivi e limitano anche l’interazione con gli altri. In aggiunta, peggiorano le funzioni cognitive.

Uno studio datato ma sempre attuale, risalente al 1995, ha analizzato le prestazioni mentali delle persone con dolore cronico rispetto a un gruppo di controllo che non soffriva di questo problema. È risultato che le performance mentali delle persone colpite da dolore erano decisamente inferiori rispetto a quelle dei soggetti sani.

Anche le funzioni esecutive risultano carenti in chi soffre di dolore cronico. Le funzioni esecutive sono un insieme di processi cognitivi che permettono di pianificare, organizzare, controllare e regolare il comportamento. Servono a gestire l’attenzione, le emozioni e le azioni per raggiungere obiettivi in modo efficace.

Milioni di persone soffrono di mal di schiena, dovuto a lombalgia, discopatie, stenosi ed ernia del disco lombare. Anche la scoliosi è un problema abbastanza diffuso. Ma ci sono buone notizie: per chi ha bisogno della chirurgia sono in attuazione procedure sempre più efficaci e meno invasive. Fino a qualche tempo fa la chirurgia per la scoliosi prevedeva interventi molto importanti e tempi riabilitativi lunghi, con pazienti che dovevano rimanere ingessati per mesi. Oggi gli interventi sono sempre più “delicati” e i tempi di ripresa minori. Si sono ridotti anche i tassi d’insuccesso.

Confidiamo che i progressi della medicina alzeranno significativamente la qualità della vita di chi soffre di mal di schiena, migliorando insieme al fisico anche le prestazioni mentali.



 Commenti (1)
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  1. sidhartha, Belluno (Veneto)
    Ottimo articolo. Purtroppo per curarsi il mal di schiena disogna avere i soldi e curarsi in strutture private poiche quelle pubbliche non danno piu garanzie.


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