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Perché siamo sempre a dieta?
Quasi tutti, almeno una volta nella vita, si sono messi a dieta. In molti casi hanno fallito e ci hanno riprovato, non solo una, ma molte volte. Ma perché siamo sempre a dieta e come possiamo evitare i danni?

Più di un italiano su quattro (29%) dichiara di seguire una dieta. Un ulteriore 29%, al tempo del sondaggio, ha dichiarato di avere in programma di iniziare una dieta nei futuri sei mesi. Ma come sono queste diete? Spesso fai da te. Il 31% degli italiani afferma di basare il proprio piano per il dimagrimento su consigli presi da internet o su strategie conosciute attraverso il passaparola.

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Nonostante la buona volontà, la dieta delude. Molti lamentano perdite di peso non corrispondenti a quelle desiderate, e per di più i chili persi spesso vengono recuperati velocemente. C’è poi una generale frustrazione nei confronti del regime alimentare scelto, con pranzi e cene che lasciano un senso di fame, indicazioni rigide e pasti non soddisfacenti.

Il risultato? Tantissime persone iniziano una dieta, ma la maggior parte di loro finisce per abbandonarla. Dopo qualche mese o anno il regime alimentare rigido viene ripreso, magari con qualche variante, poi abbandonato di nuovo. Si registrano oscillazioni di peso a volte di poco conto, a volte di diversi chili, che si ripetono ciclicamente nel corso della vita. Insomma, per dirla in breve, “siamo sempre a dieta”.

I principali nemici della dieta sono:

  • La necessità di cambiare abitudine, spesso non facile
  • Fattori ambientali, familiari ecc.
  • Poco tempo per preparare i pasti
  • Diete esageratamente rigide

È proprio su quest’ultimo punto che i nutrizionisti hanno qualcosa da dire: spesso le più rigide sono le diete fai da te, che promettono risultati immediati e per raggiungerli propongono piani alimentari da fame. Una buona dieta non si basa su assunti come “perdi 5 chili in dieci giorni” ma promette risultati graduali, ottenuti nel rispetto della persona e con un occhio alla salute. Secondo gli esperti, il massimo risultato è perdere 0,5-1 kg a settimana, non di più.

Un’alimentazione corretta prende in considerazione tutti i gruppi alimentari (senza escludere, per esempio, pasta e pane) e permette di includere i cibi preferiti, evitando di scatenare abbuffate. Infatti spesso chi si sottopone a diete troppo rigide finisce per lasciarsi prendere dalla cosiddetta fame emotiva e abbandona il piano alimentare, finendo per esagerare con il “comfort food”.

Chi vuole mettersi a dieta dovrebbe evitare di affidarsi ai “guru” online o ai blogger, rivolgendosi invece a un professionista dell’alimentazione. Solo un esperto certificato può valutare le caratteristiche della persona, il suo metabolismo, il suo peso di partenza e i suoi obiettivi, controllando nel tempo e suggerendo soluzioni a eventuali incidenti di percorso.

Un piano alimentare studiato evita estremismi pericolosi per la salute, protegge dall’insorgenza dei disturbi alimentari e garantisce risultati più duraturi.



 Commenti (1)
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  1. mambouno, Torino (Piemonte)
    Io da 2 mesi pratico la dieta ketogenicamkn 3 mesi ho perso 10 kg. naturalmente so o seguito da una professionista. Vorrei perdere altri 10 kg per tornare al peso naturale. a fine marzo dovrei raggiungere l'obbiettivo.


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