Ci possono essere 7 cause psicologiche principali che spiegano perché alcune persone non hanno ricordi della propria infanzia.
Ti capita di sentirti a disagio quando qualcuno ti racconta della sua infanzia, perché tu non ricordi quasi nulla? Devi sapere che dimenticare i ricordi d’infanzia, soprattutto quando riguardano i primi 6-7 anni di vita, è molto comune. Meno comune è avere dei veri e propri “buchi” nella memoria, accompagnati da un vago senso di disagio. In questo caso è interessante andare a scoprire le cause psicologiche sottostanti.
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Prima di addentrarci in questa questione, definiamo però il concetto di amnesia infantile. Essa è il motivo per cui la maggior parte delle persone non ricorda i primissimi anni di vita. L’amnesia infantile si deve al fatto che lo sviluppo dell’ippocampo, la regione cerebrale che si occupa del recupero dei ricordi a lungo termine, avviene in ritardo negli esseri umani. A questo si aggiunge la mancanza della memoria episodica (ricordo di episodi specifici) nei primi 6-7 anni di vita. Ciò non vuol dire che non si possano recuperare memorie molto “antiche” ma spiega perché ricordiamo così poco.
Ma quali sono i motivi per cui hai dei grossi vuoti di memoria anche, ad esempio, riguardo ai tuoi 8, 10, 12 anni? Perché ti sembra che la tua infanzia sia immersa nella nebbia? Ecco le possibili cause psicologiche:
- Amnesia infantile
Come abbiamo detto sopra, una causa fisiologica della tua mancanza di ricordi potrebbe essere l’amnesia infantile. È abbastanza normale avere qualche piccolo “buco di trama” nei ricordi d’infanzia, anche nel periodo successivo ai 6 anni. Tuttavia, se gli spazi vuoti sono più ampi, le cause possono essere altre.
- Trauma precoce
Quando un bambino subisce un trauma il suo cervello potrebbe cancellarne il ricordo per proteggerlo. A volte è possibile recuperare il ricordo dell’evento molti anni dopo, ma in genere esso rimane inaccessibile. Un segnale che si è subito un trauma infantile potrebbe essere un profondo senso di disagio che si prova quando ci si “avvicina” al ricordo doloroso.
- Negligenza emotiva
Nelle famiglie in cui non ci si cura dell’educazione emotiva dei bambini è più facile che si perdano i ricordi d’infanzia. I bambini che non imparano a comprendere, gestire e dare un significato alle emozioni possono non riuscire a elaborare i ricordi, evitando di immagazzinarli. Questo tipo di trascuratezza non dà cicatrici visibili ma si riverbera nell’età adulta.
- Dissociazione
Quando i bambini si trovano a lungo in ambienti ostili, minacciosi o imprevedibili possono imparare a dissociarsi come strategia di difesa. Questo meccanismo porta a difficoltà nel consolidamento dei ricordi e a una vera e propria amnesia che riguarda importanti porzioni di vita.
- Attaccamento evitante e confusione dei ruoli familiari
Quando un bambino cresce in una famiglia emotivamente distante o nella quale è costretto a fare da genitore ai propri genitori può sviluppare un’amnesia dell’infanzia. Questo è dovuto al fatto che il bambino non impara a riflettere sulle sue esperienze interiori, riducendo lo sviluppo di ricordi, che come sappiamo sono spesso legati alle emozioni.
- Ambienti stressanti
Anche quando non è presente un trauma, se il bambino vive in un ambiente altamente stressante può avere problemi nello sviluppo delle memorie infantili. Questo è dovuto al fatto che il piccolo è costretto a vivere in una modalità di sopravvivenza e non può permettersi di riflettere sulle proprie emozioni. I ricordi di chi è vissuto in ambienti altamente stressanti possono essere frammentati o assenti.
- Depressione e ansia
A volte il problema non è da ricercare nell’infanzia, ma nel presente. Chi convive con depressione o ansia può avere difficoltà di concentrazione, attenzione e memoria di lavoro, cose che riducono la capacità di recuperare la memoria di eventi passati. Anche se i ricordi non sono traumatici, la persona depressa può avere difficoltà ad accedervi in quanto emotivamente carichi.
Non ricordare la propria infanzia può essere inquietante. La soluzione però non risiede nel tentativo di forzare la memoria, quanto piuttosto nel lavorare per riconnettersi alle proprie emozioni. Aver perso dei ricordi è triste, ma ogni giorno possiamo costruirne di nuovi e belli per il futuro.