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Quando sei convinto di non farcela: la storia dell'elefante
La storia di un possente elefante legato a una piccola corda è la metafora della nostra vita da adulti.

C’era una volta un bambino molto amante del circo. Assisteva estasiato ai numeri degli acrobati e dei pagliacci, ma ciò che più lo interessava erano gli animali. Un giorno chiese alla mamma di portarlo a fargli vedere le gabbie degli animali dopo la fine dello spettacolo e si rese conto che il più grande di loro, l’elefante, non era rinchiuso tra le sbarre. Stava fermo al centro di un piazzale recintato, con la possente zampa legata a un paletto da una corda sottile. Il bambino si stupì che un simile colosso potesse essere trattenuto da una corda e da un palo tanto piccoli e chiese spiegazioni alla mamma. Lei però non seppe dargli una risposta.

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Il bambino tornò a casa e pose la stessa domanda al papà. Lui gli disse che probabilmente l’animale stava fermo senza scappare perché era ammaestrato. Ma il bambino chiese che senso avesse legare un animale ammaestrato e il padre si ammutolì. Crescendo, il bambino continuò a pensare al mistero dell’elefante, finché non elaborò una teoria. Probabilmente l’elefante era stato legato la prima volta a quel piccolo palo quando era solo un cucciolo e aveva tentato di liberarsi tirando con tutte le sue forze, senza riuscirci. Così ci aveva riprovato ancora, per lunghi giorni e settimane, sempre con lo stesso risultato. A un certo punto, dopo tanti inutili tentativi, aveva deciso che il palo e la corda erano troppo resistenti per le sue deboli forze e aveva rinunciato a scappare. Così il maestoso elefante adulto che viveva la sua triste vita nel circo non cercava più di liberarsi, pur potendolo in teoria fare, perché era convinto che il paletto e la cordicella fossero troppo per lui. Con questa consapevolezza il bambino decise di non frequentare più il circo, per non vedere la sofferenza degli animali che da piccolo aveva tanto ammirato.

La storia dell’elefante non è solo una favola, ma è la metafora di una situazione comune a molti di noi. Spesso pensiamo di non poter fare delle cose perché da giovani ci abbiamo provato senza successo. A un certo punto ci siamo arresi, senza renderci conto che nel frattempo siamo cresciuti in forza e in esperienza e potremmo provarci di nuovo.

Restiamo legati alla stessa catena, senza renderci conto che nel frattempo siamo cambiati e potremmo tentare quella strada professionale di nuovo, potremmo provare a testare le nostre forze di nuovo, a innamorarci di nuovo. La storia dell’elefante ci insegna a non dare per scontato che i nostri tentativi futuri falliranno solo perché abbiamo avuto un insuccesso nel passato.

Un messaggio per te che stai leggendo: non è vero che non sei capace. Non potrai raggiungere davvero tutto nella vita, ma sicuramente puoi ottenere molto più di quanto pensi di meritare.



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