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Anuptafobia o sindrome di Bridget Jones
Come riconoscere e affrontare la paura di essere single.

Avere una relazione sentimentale può arricchire la nostra vita, perciò è sempre qualcosa di desiderabile. Ci sono persone però che sono letteralmente terrorizzate dall’idea di rimanere senza un partner e per questo tendono a stringere relazioni anche tossiche pur di non sentirsi sole. In questo caso l’amore non è un arricchimento, ma qualcosa che si cerca per paura. Gli psicologi chiamano questa condizione anuptafobia (dal greco “paura delle mancate nozze”) o, più colloquialmente, sindrome di Bridget Jones dall’omonimo film.

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Ma perché si soffre di anuptafobia? Quali sono le sue cause? Ecco le principali:

  • Pressione sociale

Si può diventare anuptafobici per via delle pressioni sociali. Si tende purtroppo ancora oggi a vedere come pecore nere coloro che a una certa età non hanno un partner o dei figli. Questo paradigma crea in alcune persone un forte senso di pressione e le spinge a cercare affannosamente qualcuno che possa “completarle”.

  • Paura della solitudine

Alcune persone cercano di essere costantemente impegnate a livello sentimentale perché non sopportano l’idea di trovarsi da sole con se stesse. La causa nascosta della paura della solitudine può risiedere in una scarsa autostima, che può portare a sua volta a pensieri intrusivi o alla convinzione di non essere degni d’amore.

  • Esperienze traumatiche in una relazione

Stare per tanto tempo con un partner sminuente o abusante può instillare in una persona l’idea di non valere abbastanza e la convinzione che, se abbandonasse la relazione, resterebbe sola per sempre. Questo crea purtroppo un circolo vizioso che intrappola ancor più profondamente all’interno di un rapporto malato.

  • Dipendenza emotiva

Chi ha problemi di dipendenza emotiva sente di non poter fare nulla di significativo in autonomia ed è sempre in cerca di una persona che possa guidarlo. Di conseguenza potrebbe soffrire di anuptafobia.

Abbiamo definito l’anuptafobia come la paura intensa di rimanere senza un partner e abbiamo scoperto quali sono le sue cause più probabili. Ma quali sono le soluzioni, dal momento che questa condizione è causa di un grande disagio e porta nella maggior parte dei casi a stringere relazioni sbagliate?

  • Dedicare del tempo a se stessi

Spesso le persone che soffrono di anuptafobia tendono ad annullare se stesse per meglio adattarsi a una possibile relazione. Per superare questo problema un primo passo è prendersi cura di sé, dedicando un tempo sufficiente ad attività che facciano stare bene. Questo può portare la persona a conoscersi meglio, a volersi bene e a valorizzare i propri desideri.

  • Prendersi cura delle proprie relazioni sociali

Spesso le persone anuptafobiche sono chiuse nei confronti del mondo esterno e tendono a isolarsi nelle relazioni sentimentali. Il segreto per stare bene, single o impegnati, è coltivare delle relazioni ad ampio spettro frequentando amici e familiari. Avere una forte rete di sostegno rende molto più facile affrontare un periodo da single e allenta la paura.

  • Cambiare prospettiva sull’essere single

Capire che non è necessario stare in coppia per essere felici rappresenta un ribaltamento di prospettiva rispetto alla narrazione mainstream. Cambiare prospettiva sull’essere single significa mettere da parte le aspettative sociali e concentrarsi invece sulla ricerca della vera felicità (che non dipende mai dall’avere un partner o meno).

  • Imparare a godersi la solitudine

Trascorrere un periodo da single può essere molto benefico se si approfitta di questo tempo per scoprire e praticare le proprie passioni.

Se nonostante quello che abbiamo detto siete ancora convinti che avere un partner sia un’assoluta necessità per voi, sappiate che è quando si è imparato a godersi la solitudine che le migliori storie d’amore arrivano a bussare alla porta. Essere single non deve essere percepito come una condanna, ma come un periodo transitorio di tempo nel quale esplorare fino in fondo la propria natura individuale e i propri desideri per il futuro.



 Commenti (1)
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  1. carla2710, Genova (Liguria)
    Parole sante ma bisogna avere il coraggio di metterle in atto


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