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Come rendere le città più sicure per le donne
Vivere in città non è sempre facile e per le donne è frequente sentirsi in pericolo, anche se il tasso di criminalità percepito è spesso maggiore di quello reale. Crescono in molte realtà urbane italiane ed europee iniziative per rendere le città più a misura di donna.

Le aggressioni alle donne in strada sono ricorrenti e i media che diffondono le notizie contribuiscono giustamente a creare un clima di paura e di scarsa fiducia nei sistemi di sicurezza presenti nelle città. Le zone più pericolose sono da sempre quelle nei pressi delle stazioni, luoghi nei quali la sorveglianza dovrebbe essere maggiore. A Milano, pochi mesi fa, ben cinque donne sono state aggredite in una stessa sera a pochi chilometri di distanza l’una dall’altra.

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Si sta pensando allora, da parte di Associazioni nate in difesa delle donne – una di esse è Donnexstrada -  di individuare progetti concreti per rafforzare la sicurezza nelle zone più esposte:

  • Un’app di nome Viola permette di effettuare videochiamate per essere riaccompagnate a casa, grazie alla geolocalizzazione - i volontari preposti possono anche dare consigli sui percorsi più sicuri per arrivare nella propria residenza - in caso di pericolo può partire una chiamata diretta agli organi di Polizia;
  • Un servizio di taxi, studiato soprattutto per le ragazze, con modalità prepagate in modo da poterne garantire l’utilizzo in qualsiasi momento – viene chiamato taxi sospeso;
  • L’Associazione Donnexstrada ha iniziato una collaborazione con aziende di mobilità elettrica per mettere a disposizione aree di parcheggio dedicate alle donne – sta succedendo in diverse città: Milano, Torino, Modena, Reggio Emilia e Palermo in orari compresi fra le 22.00 di venerdì alle 05.00 della domenica – vengono anche messi a disposizione dei monopattini di colore rosa;
  • L’opzione “SOS” ormai presente su tutti gli smartphone permette di inviare in automatico una chiamata a un numero di emergenza premendo rapidamente per cinque volte il tasto laterale del dispositivo;
  • Si sta pensando anche a strumenti informatici da utilizzare nelle strade meno illuminate: una soluzione chiamata illuminazione intelligente. Il progetto è francese (a richiamare la trasversalità del problema non solo italiano) ed è ancora allo studio, ma consentirebbe di far accendere i lampioni al solo passaggio della persona, per evitare che l’oscurità possa agevolare azioni delittuose;

Questo per quanto riguarda la prevenzione, ma un tema importantissimo al quale in questi anni si è data sempre più attenzione è quello dell’ascolto e delle cure riservate a donne che hanno subito tentativi di stupro o episodi di violenza in generale e non necessariamente per strada.

I centri di ascolto sono sempre più diffusi sul territorio e stanno dando un valido aiuto alle donne vittime di violenza non solo da parte di sconosciuti. In queste strutture vengono sviluppati percorsi di autoconsapevolezza e autodeterminazione sia per donne che per uomini al fine di effettuare una valida prevenzione.

Una tra le principali associazioni, la Fondazione Libellula, opera a Milano, ma la presenza dei centri è più che diffusa. Molto spesso sono a disposizione delle vittime anche vere e proprie case famiglia che accolgono per il periodo di tempo necessario sia donne sole che donne con figli che ricevono aiuto psicologico e materiale.

La finalità è sempre la stessa: aiuto concreto a chi si trova in situazioni difficili, protezione e successivo reintegro nella società.



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