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Il temperamento collerico: pro e contro
Secondo Rudolf Steiner le persone sono contraddistinte da quattro temperamenti fondamentali. Oggi parliamo del temperamento collerico, di come riconoscerlo e di quali sono i suoi lati positivi e negativi.

Il temperamento è generalmente inteso come un equivalente del carattere, ossia la mescolanza di caratteristiche che rendono unica una personalità. In realtà da secoli gli scienziati e gli psicologi hanno cercato di catalogare i temperamenti umani, basandosi sugli elementi più comuni. Nell’uso moderno e tecnico del termine, si definisce il temperamento come la componente ereditaria, quindi innata, che concorre allo sviluppo della personalità dell’individuo. Quindi temperamento e carattere sono due cose diverse, con il primo termine che indica fondamentalmente le tendenze che un individuo manifesta sin da piccolo.

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Secondo Rudolf Steiner i temperamenti umani fondamentali sono 4:

  • Malinconico: chi ne è caratterizzato vive in modo intenso e profondo la propria interiorità, percependola in modo più intenso rispetto al mondo esterno. È per questo che può apparire troppo centrato su di sé, oltre a essere tendenzialmente fragile.
  • Flemmatico: le persone flemmatiche sono, secondo Steiner, affidabili e costanti, anche se poco volenterose. Hanno bisogno di tempo per abituarsi alle situazioni nuove.
  • Sanguigno: chi ha questo temperamento, al contrario dei malinconici, è molto più concentrato sul mondo esterno che sulla propria interiorità. Si tratta di persone caotiche, disordinate, instabili ma fantasiose ed entusiaste.
  • Collerico: secondo Steiner i collerici hanno una forte volontà, al contrario dei flemmatici, sono irruenti e hanno una forte leadership. Sono coraggiosi e intraprendenti, ma purtroppo possono rivelarsi aggressivi e avere crisi di rabbia.

In definitiva, il temperamento collerico, sul quale ci concentriamo oggi, si riconosce da alcuni tratti fondamentali: empatia, estroversione, ambiziosità, irritabilità, orientamento al risultato, alta energia, volitività.

Anche se il termine “collerico” nell’uso comune è visto in senso piuttosto negativo, Steiner non la pensa così. Le persone colleriche hanno infatti delle spiccate qualità come la persistenza, la passione, il coraggio e la capacità di guidare gli altri verso dei buoni risultati. Il carisma che queste persone esprimono le rende in grado di diventare buoni imprenditori, politici, artisti, insegnanti, genitori.

Come per tutti i temperamenti, anche quello collerico ha bisogno di essere controbilanciato da un percorso di crescita interiore. Poche manifestazioni umane sono pericolose come le crisi di rabbia e chi ha un temperamento collerico è particolarmente propenso a provarle. La tendenza alla rabbia è indice di una vitalità che può rivelarsi distruttiva e chi è collerico deve imparare innanzitutto a dominarsi.

Le persone che rientrano nel temperamento collerico hanno un pensiero “veloce”: fin da bambine tendono a distrarsi in classe e la loro attenzione è fluttuante. Si tratta fondamentalmente di persone impulsive che hanno bisogno di riflettere un po’ di più prima di prendere una decisione, per non incappare nei proverbiali “granchi”.

Trattare con le persone dal temperamento collerico può risultare difficile, ma la chiave risiede essenzialmente nel rinforzo positivo: anziché cercare lo scontro, cosa a cui i collerici tendono, è bene sottolineare le loro qualità positive, ad esempio complimentandosi per i loro risultati e cercando di minimizzare per quanto possibile i lati del carattere più focosi. La diplomazia e la pazienza possono rivelarsi ottime chiavi per entrare in contatto con un collerico e temperare i suoi lati più spigolosi.

Naturalmente comportarsi in modo diplomatico non significa assolutamente accettare eventuali comportamenti violenti, che se avvengono ad esempio all’interno di una coppia bastano a giustificare una rottura immediata del rapporto.



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