È possibile interpretare i sogni? Un po’ di storia.
Fin dall’antichità ci si chiede da dove vengano i sogni, se abbiano o meno un significato e se sia possibile interpretarli. Nelle varie epoche si sono date spiegazioni diverse e tutt’oggi c’è un certo disaccordo sul tema.
Per gli antichi greci e romani i sogni non nascevano “da dentro”, cioè dalla psiche individuale come tendiamo a pensare noi, ma erano messaggi che venivano da fuori. Chi li mandava? Naturalmente, gli Dei! Ma non era così semplice. Prima di tutto i sogni andavano interpretati, in modo da individuare il messaggio nascosto nelle immagini vaghe e incoerenti tipiche di questi stati di coscienza. Poi, bisognava cercare di capire se ci si trovava di fronte a un sogno veritiero oppure a un sogno falso.
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Secondo Omero, e poi anche secondo Virgilio, i sogni venivano dagli inferi e uscivano da due porte: una era di corno e ospitava i sogni veri, l’altra era d’avorio e lasciava uscire solo sogni falsi. Come sapere da quale porta era uscito il sogno che si era fatto la notte prima? Era impossibile. Solo gli eventi lo avrebbero stabilito. Ecco quindi che per gli antichi il sogno era sì un messaggio, ma non così immediato e banale. Alcuni sogni erano semplicemente illusioni mentre altri, se ignorati, potevano portare addirittura alla caduta di uno stato.
I greci pensavano che il sogno fosse come una scena di teatro. Le persone, le cose e gli animali che si incontravano durante la notte non erano, ovviamente, quelli veri, ma non erano neppure fantasmi. Erano invece immagini messe in scena da alcuni Dei: il principale era Morfeo, che interpretava le persone. Sembra che dal suo nome derivi l’odierna Smorfia, il celeberrimo manuale dei sogni napoletano.
A proposito di manuali dei sogni: la Smorfia che possiamo trovare nelle ricevitorie del Lotto non è il primo esempio della storia. Manuali simili a dizionari che associavano ogni elemento del sogno a un significato sono stati trovati in tutte le epoche!
Nel Medioevo le credenze sui sogni erano simili a quelle antiche, ma ovviamente erano rilette secondo una prospettiva cristiana. I sogni erano messaggi mandati da Dio, ma occorreva sempre fare attenzione perché il Diavolo amava metterci lo zampino, inviando l’equivalente degli antichi “sogni falsi”. Anche l’incubo, che in Grecia e a Roma veniva da uno specifico dio, nel Medioevo è ritenuto appannaggio del Diavolo.
Se i sogni erano il risultato di forze esterne alla persona singola, come dei o demoni, era possibilissimo secondo i nostri antenati che tutta una città potesse fare lo stesso sogno nella stessa notte.
Dobbiamo aspettare l’era contemporanea, e in particolare Freud, per iniziare a credere che i sogni vengano non da fuori, ma da dentro. Secondo Freud, in particolare, i sogni sarebbero l’appagamento (camuffato e distorto) di un desiderio inconfessabile. Quindi chi sogna, secondo lo psicologo austriaco, starebbe scendendo a patti con delle forti pulsioni interiori. Per questo Freud ascoltava con interesse i sogni dei suoi pazienti e si basava su di essi per elaborare la propria terapia.
Dopo Freud, i principali psicologi e psichiatri moderni hanno elaborato una propria teoria dei sogni dando risultati anche molto diversi: qualcuno, come Jung, sosteneva che i sogni rivelassero un “inconscio collettivo”, qualcun altro, come Adler, credeva che essi fossero una sorta di allenamento emotivo per la vita di tutti i giorni. Qualcuno infine, come Hobson e McCarley, è giunto a dire che i sogni sono solo aggregazioni caotiche di immagini senza alcun significato.
Oggi non si pensa più che i sogni siano così importanti e si è un po’ rinunciato all’idea di poterli interpretare. Se siete andati dallo psicologo, probabilmente non avete basato le vostre sedute sul racconto di un sogno e men che meno avete ricevuto una diagnosi sulla base di ciò che vedete di notte. Anche i manuali come la Smorfia sono presi dalla maggior parte delle persone come un gioco. Questo accade non perché tutti credano che i sogni sono inutili, ma perché si è capito quanta complessità portano con sé.
Gli scienziati credono oggi che la funzione principale dei sogni sia integrare ciò che si è vissuto durante la giornata, organizzare la memoria, regolare le emozioni. Alcuni studi hanno stabilito che il sogno ha anche funzioni biologiche, come la diminuzione di risposte infiammatorie e disfunzioni cerebrali. Quindi si continua a credere che il sogno sia fondamentale, ma non si è giunti a un modo univoco per interpretare le immagini che esso contiene.